Crisanti, Grillo, Vauro & Co: cresce il fronte anti-Zelensky a Sanremo

L’intervento del presidente ucraino è in programma per la serata finale del Festival: sarà un messaggio registrato di un paio di minuti. Ma non mancano le polemiche, a partire da Beppe Grillo: “Anche il dolore fa spettacolo”

Crisanti, Grillo, Vauro & Co: cresce il fronte anti-Zelensky a Sanremo

Il videomessaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al festival di Sanremo andrà in onda prima dello spareggio finale tra i primi cinque classificati per la vittoria dell’attesissima kermesse canora. In programma un intervento già registrato di breve durata – circa due minuti – sulla scia di quelli realizzati per i festival di Cannes e Venezia, fino ai Golden Globes. Ma la mossa di Amadeus ha sollevato parecchie polemiche, in prima linea gli ultra-pacifisti: già fissata una manifestazione per l’11 febbraio contro l’invio di armi da parte dell’Italia a Kiev, ma non solo. Da Beppe Grillo a Vauro Senesi, ecco la raffica di attacchi.

Cresce il fronte anti-Zelensky a Sanremo

La comunità ucraina della provincia di Imperia ha già annunciato un presidio in sostegno di Zelensky davanti all’Ariston, ma le polemiche non si placano. Dai politici agli intellettualoni, la lista dei contrari si sta allungando di ora in ora. Partendo dalla politica, il Partito Democratico si è iscritto all’elenco con Andrea Crisanti: “Secondo me Zelensky se lo poteva risparmiare, trivializzare una cosa così drammatica non mi sembra il caso”, il suo giudizio ai microfoni di Un giorno da pecora. Sinistra in primafila, tra i più critici l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris:"Con la diplomazia abbandonata, con tutte queste armi occidentali non solo ci portano rapidamente verso la terza guerra mondiale, ma alimentano corruzione e traffico d'armi… e vogliono pure far parlare Zelensky al festival di Sanremo… la propaganda di guerra è sempre più indegna".

Coerentemente con la linea impostata da Conte – basata sulla solita giravolta opportunistica – il garante del M5s Beppe Grillo è intervenuto su Facebook invitando a leggere l’analisi di Torquato Cardilli sul conflitto tra Mosca e Kiev. “Dalle bombe alle canzoni. Anche il dolore fa spettacolo”, il titolo del post pubblicato sul suo blog, una tagliente invettiva nei confronti di Zelensky: “Dimentico dei sacrifici del popolo ucraino, da consumato attore di cabaret, ha da ultimo partecipato in video alla serata di gala di Los Angeles per il Grammy Awards 2022, al convegno di Davos a cui ha inviato la sua first lady per perorare aiuto dalla crema finanziaria e speculatrice mondiale ed ha chiesto di apparire sul palcoscenico dell'Ariston, durante il festival di Sanremo, grazie alla mediazione con Amadeus condotta da Vespa che lo ha intervistato. Puro spettacolo!”.

Immancabile l’intervento di Vauro Senesi, che ha colto l’occasione per sparare a zero e denunciare presunta propaganda bellica: “Questo invito diventa una propaganda bellica in un momento in cui c'è bisogno di parlare di diplomazia, di cessate il fuoco e di pace. Quello che dice Zelensky è solo 'armi, armi’, sembra che nel suo vocabolario non ci siano altri termini”. A completare – almeno per il momento – il parterre anti-Zelensky troviamo Moni Ovadia. Intervistato dall’Adnkronos, ha parlato di scelta scellerata da parte della direzione di Sanremo: “È pura propaganda bellicista. Detesto la mediatizzazione e la spettacolarizzazione delle guerre, è totalmente insensata”.

Un clima pericolosissimo, secondo l'attore, che non fa altro che danneggiarci: “Hanno deciso di invitare Zelensky per fare cambiare idea alla gente ma per fortuna la maggioranza degli italiani è contraria a questa guerra”.

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