Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nominato suo consigliere freelance l’ex calciatore e allenatore Andrij Shevchenko. La decisione è stata annunciata con decreto presidenziale comparso nella serata di ieri sul sito della presidenza ucraina in cui si annuncia che l'ex Pallone d'Oro "è nominato consigliere del presidente dell’Ucraina (fuori dallo stato)". Il decreto è scarno e non specifica altro.
L’unica traccia per capirne di più è quel "fuori dallo Stato", cioè fuori dal Paese in guerra, che lascia pensare a un compito di rappresentanza, diplomatico, una sorta di ambasciatore freelance in Europa e nel mondo. Un ruolo del genere lo ricopre già: nel maggio di un anno fa è diventato il primo ambasciatore di United24, l’iniziativa di raccolta fondi internazionali lanciata da Zelensky per finanziare il piano globale di recupero e sviluppo dell’Ucraina.
"Shevchenko si è guadagnato la fiducia nell’area mondiale attraverso il suo lavoro e i suoi successi sportivi", spiegò in quell’occasione il presidente in un videomessaggio."Ora ha una importante missione da compiere: raccontare al mondo quel che sta accadendo in Ucraina e spendere il suo nome e la sua autorevolezza per far crescere gli aiuti al nostro Paese. Sono sicuro che ci riuscirà".
Intanto sono arrivate anche le parole dell'ex stella rossonera. "Il mio ruolo non cambia, sono un consigliere freelance e continuerò a fare quello che ho sempre fatto: aiutare come posso il mio Paese, l'Ucraina": così Shevchenko, prima di scendere sul green di golf per l'All Star Match che precede la Ryder Cup, commenta all'Ansa la sua nomina a consigliere freelance del presidente dell'Ucraina, Zelensky. Sheva si trova al Marco Simone di Guidonia dove tra poco parteciperà alla gara-esibizione, uno degli eventi dello storico torneo di golf.
Nella sua carriera da calciatore ha giocato nella Dinamo Kiev, nel Chelsea e nel Milan, con cui ha vissuto i suoi anni migliori ed è tra gli atleti ucraini più noti al mondo. Dal 2016 al 2021 è stato l’allenatore della nazionale del suo Paese e gli è stato riconosciuto il titolo di Eroe dell’Ucraina, con cui si intende il più alto riconoscimento che può essere conferito ad un cittadino ucraino.
Shevchenko e la guerra in Ucraina
Sin dall'inizio del conflitto Shevchenko è stato portavoce di numerose raccolte fondi per aiutare la popolazione ucraina, Paese dove era ancora presente la sua famiglia. Nell'ultima intervista al Corriere della Sera l'ex attaccante del Milan ha colto l'occasione per parlare della guerra in Ucraina ma anche per presentare i risultati del suo progetto solidale intitolato "Football for Ukraine" ammettendo di essere pronto per tornare a fare l'allenatore.
Sul suo progetto e come è nata l'idea ha detto: "Quando in agosto sono andato a Irpin, davanti allo scenario di una città rasa al suolo, nello stadio che conoscevo per averlo frequentato quando giocavo nelle giovanili della Dinamo Kiev, ho visto due bambini che correvano tra i crateri lasciati dalle bombe: in quel momento mi sono ripromesso di permettere alle nuove generazioni dell’Ucraina di tornare a giocare a calcio. I fondi serviranno a ricostruire lo stadio".
Non sono mancati passaggi anche sulla guerra e su come l'abbia vissuta:"È cambiato tutto anche se dalla mia posizione non posso lamentarmi eccessivamente. Pensiamo ai soldati e a chi è in prima linea per salvare il Paese. Mi sento in obbligo di aiutare chi ha lasciato mogli e figli per difendere il nostro diritto di essere liberi".
Tra tutte c'è un'immagine che lo accompagnerà per sempre e che risale al 24 febbraio dello scorso anno:"La telefonata di mia mamma in lacrime che mi dice che la guerra è iniziata. Ho subito capito che dovevo mettere a disposizione la mia immagine per aiutare il Paese".
Passando al calcio, ha svelato una
rivelazione sul suo futuro da allenatore:"Nei mesi scorsi non sarebbe stato corretto accettare un incarico perché la mia testa era altrove. Ma ora sto pensando di tornare al lavoro che amo", ha concluso Shevchenko.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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