Igor Principe
Il titolo prometteva battaglia: «La stampa estera in Italia: influssi e strumentalizzazioni da parte della politica italiana». Ma i fatti di Londra hanno modificato la scaletta del convegno organizzato ieri a Palazzo Reale per festeggiare gli 80 anni dell'Associazione Stampa Estera Sezione Alta Italia, a Milano dal 1925.
Guidata dal politologo Gianfranco Pasquino, la tavola rotonda è stata introdotta dallassessore alla Cultura del Comune Stefano Zecchi: «Credo che un osservatorio straniero sui fatti italiani dia la misura reale delle cose che accadono e dei valori che vi sono espressi. La stampa italiana spesso dà del Paese una percezione frantumata. Un esempio: Milano inaugura la più grande fiera del mondo ma i giornali parlano soprattutto dellassenza dell'architetto progettista allinaugurazione».
Sei i giornalisti presenti, tra i quali Gad Lerner come presenza italiana. È toccato a Robert Gardner, corrispondente inglese per il Financial News, avviare suo malgrado la discussione, sottolineando l'inevitabilità delle stragi di Londra, a meno di chiudere il metrò e, con esso, la vita quotidiana di tutti. Il rischio della strumentalizzazione del terrorismo a fini politici è stato ricordato da Eric Sylvers del «New York Times»: «Dall'11 settembre sento che è sempre più difficile criticare la Casa Bianca. E la stampa è criticata su questa incapacità di essere indipendente». Un circolo vizioso, poi analizzato sulla traccia originaria del convegno.
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