Un successone, la serie Hanno ucciso l'uomo ragno che ha celebrato gli 883, che dagli anni Novanta ha ridato alla band una seconda vita, e però pure un sacco di casini. Da una parte i sold out di Max Pezzali a San Siro, dall'altra il Premio San Siro, che il consiglio comunale di Pavia (città natale di Pezzali e Repetto) ha proposto di dare a Mauro Repetto, visto che Pezzali lo aveva già preso trent'anni fa e non può essere consegnato due volte alla stessa persona.
Insomma, dopo aver visto la serie, il profondo legame artistico e di stima e d'amicizia tra Cecchetto, Pezzali e Repetto, che problema c'è? È venuto giù il mondo con tutto San Siro. Prima gli avvocati di Pezzali inviano al Comune una diffida chiedendo di sospendere la premiazione, e lo stesso Pezzali dichiara: «Gli 883 sono soltanto io», sostenendo che il riconoscimento a Repetto lo danneggerebbe (ma davvero?). Poi deve essere sembrato brutto anche a Pezzali, soprattutto ora che la serie li ha rilanciati (e Repetto, diciamo la verità, è sempre rimasto in ombra, neppure il premio si può prendere?), e dichiara che il problema sarebbe un altro, siccome lo stesso Pezzali ha una causa in corso con Claudio Cecchetto per il possesso del marchio (anche dopo trent'anni guai a toccare un marchio a Cecchetto).
In sintesi: Max Pezzali fa scrivere dai suoi legali a Repetto e nel frattempo sono in tribunale Cecchetto e Pezzali, un idillio, tutto molto commovente.Insomma, l'avete vista la serie? Merita un seguito, la intitolerei «Hanno ucciso l'amicizia, chi è stato si sa: i soldi».
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