8mila passeggeri a terra: così il governo ha scatenato il caos

I pasticci sui distanziamenti, la rissa tra ministri e la retromarcia. Compagnie costrette a cancellare i treni e a lasciare gli italiani a terra: nelle stazioni è il caos completo

8mila passeggeri a terra: così il governo ha scatenato il caos

Oltre 8mila passeggeri a terra e 8 treni cancellati nella sola giornata di oggi, domenica 2 agosto, in pieno esodo estivo. Questa è la perfetta fotografia dell'Italia nel 2020, un Paese in cui il ministro della salute e il ministro dei trasporti arrivano allo scontro telefonico perché l'uno non sapeva delle decisioni dell'altro in tema di allentameno delle misure anti-Covid in piena pandemia. Il nodo della polemica è stata la decisione di tornare a riempire i treni al massimo della loro capienza, o quasi, dopo mesi di assegnazione a scacchiera dei posti a sedere. Un pasticcio che ha causato lo stop alla vendita dei biglietti e l'ira dei passeggeri lasciati a terra.

La bufera è scoppiata nella giornata di ieri, quando il Comitato tecnico scientifico si è detto sconcertato e preoccupato per la decisione di tornare al riempimento totale (o quasi) dei treni già da ora. Una scelta considerata pericolosa dagli esperti, che non si stancano di ricordare agli italini di mantenere la distanza di sicurezza di un metro e di indossare le mascherine quando necessario per ridurre il rischio di contagio. La telefonata del dicastero della salute alla sua omonima dei trasporti è stata di fuoco: "Ma come avete pensato di fare una cosa del genere senza avvertirmi?". Possibile che Roberto Speranza, ministro della salute, fosse all'oscuro delle decisioni prese da Paola De Micheli, ministro dei trasporti? Il dpcm del 14 luglio era ben noto soprattutto agli operatori ferroviari, Trenitalia e Italo-NTV, che hanno messo in atto tutto il necessario per garantire la sicurezza a bordo in vista della possibilità di riempire i vagoni.

L'entusiasmo di Trenitalia nel comunicare ai suoi passeggeri la possibilità di poter tornare a viaggiare con i treni al 100% ha però messo in allarme il Comitato tecnico scientifico, che pare non sia stato interpellato quando è stata presa questa decisione. "Il Comitato tecnico scientifico non è mai stato investito del problema, e non posso non dire che questa decisione desta preoccupazione e perplessità, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo, come mostrano i dati", ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, all'Adnkronos salute durante il frenetico rimbalzo di responsabilità di ieri. Da qui il caos treni, che ha portato alla marcia indietro di Roberto Speranza, che ha di fatto annullato il Dpcm che modificava le politiche di viaggio sui treni. In serata, Paola De Micheli aveva anche specificato che non si sarebbe tornati a viaggiare come nel periodo pre-Covid ma che il Dpcm prevede delle deroghe stringenti per aumentare i posti occupabili a bordo dei treni anche sull'alta velocità.

Il risultato di questo caos è stata la sfuriata di Flavio Cattaneo, vicedirettore Italo-NTV, che nella serata di ieri ha annunciato a sorpresa la cancellazione di alcuni treni Italo già a partire da oggi. Inevitabile il caos in stazione, con i passeggeri inferociti che hanno scoperto il loro destino solo una volta giunti in stazione. Sono stati più di 8000 gli italiani lasciati a terra da Italo, che prevede nuove cancellazioni anche nei prossimi giorni.

Il primo weekend di agosto è per tradizione quello prescelto da molti italiani per partire per le vacanze ed è facile intuire il caos generato da una così elevata disorganizzazione governativa su un argomento così delicato, che coinvolge un settore importante come quello ferroviario. È davvero questa la gestione che merita l'Italia in un momento di così forte crisi economica?

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