"Abolirlo per liberare i sindaci dalla paura di amministrare"

Il deputato e vicepresidente Anci: "Gli amministratori locali ci chiedono di cambiare. Nel centrodestra troveremo la sintesi"

"Abolirlo per liberare i sindaci dalla paura di amministrare"

Onorevole Roberto Pella lei, anche in qualità di sindaco e di vicario dell'Anci, è tra i più accesi avversari del reato di abuso d'ufficio. Ci spiega perché?

«Intanto una premessa. Fatta di numeri. Il reato di abuso d'ufficio è raramente certificato da condanne. Basti pensare che su circa cinquemila procedimenti giudiziari all'anno, meno di una ventina vengono risolti con una condanna dopo il dibattimento».

Però c'è una piccola percentuale di condanne.

«Dietro quelle condanne potrebbero esserci comportamenti non a norma che possono ricadere sotto altre fattispecie come la truffa e la concussione».

Quindi lei parte da questi numeri per chiedere l'abolizione, con un disegno di legge, di questo reato?

«Non parto soltanto da questi numeri. Ma arrivo alla conclusione che questa scelta è necessaria anche perché la stragrande maggioranza dei miei colleghi sindaci lo chiede a gran voce da tempo».

Chi critica la vostra proposta di legge parla di un «liberi tutti».

«Noi non vogliamo assolutamente toccare quel tipo di reato che è giusto e doveroso che la magistratura perseguiti. Chi commette errori è giusto che paghi civilmente e penalmente. Non importa se sindaci o assessori. L'abuso d'ufficio ora però colpisce gli amministratori per responsabilità non proprie. E dalle quali non hanno avuto alcun vantaggio. Insomma è assurdo indagarli o condannarli per una semplice firma».

All'interno della maggioranza, però, ci sono diverse sensibilità. Fratelli d'Italia non vuole rinunciare al reato e la Lega, con la Bongiorno, vorrebbe tipizzarlo maggiormente.

«Si troverà senz'altro una sintesi quando ci troveremo tutti a discutere nel dettaglio i testi di questi disegni di legge (il mio non è l'unico) Come Forza Italia, però, siamo molto attenti a quanto emerge dai territori. Lo dimostra anche la recente proposta avanzata dalla senatrice Licia Ronzulli della reintroduzione delle Province. La mia firma è su due proposte di legge una che chiede l'abrogazione totale dell'articolo 323 del Codice penale e l'altra una sua trasformazione radicale che circoscrive in maniera più chiara l'ipotesi di reato da parte del pubblico ufficiale».

Perché secondo lei sono maturi i tempi per la revisione dell'abuso d'ufficio?

«Si tratta di un'esigenza prioritaria, sentita da tutti gli amministratori in maniera trasversale, soprattutto ora che ci troviamo di fronte agli obiettivi e ai traguardi del Pnrr da non mancare assolutamente. Siamo quindi fiduciosi che nelle prossime settimane si possano ottenere le risposte che attendiamo da tempo, per un Paese dove fare il sindaco non sia più un mestiere da evitare o da temere, ma una responsabilità in grado di contribuire alla crescita e allo sviluppo dei territori».

Una volta trovata la sintesi con gli alleati cosa volete ottenere?

«La nostra prima

ambizione, nostra di Forza Italia ma credo anche dei nostri alleati, è liberare gli amministratori locali dalla paura di amministrare. Soprattutto quelli di piccoli Comuni dove le risorse sono poche e le cose da fare sono tante».

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