Aborto, consultori e fine vita. È scontro governo-sinistra

L'esecutivo ricorre al Tar contro la legge sul suicidio assistito di Bonaccini. La premier: "I dem contro la 194"

Aborto, consultori e fine vita. È scontro governo-sinistra
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L'etica torna al centro del dibattito politico. Il governo ha fatto ricorso al Tar contro la Regione Emilia Romagna. L'ente guidato da Stefano Bonaccini ha provato a legiferare sul fine vita qualche settimana fa, sdoganando il cosiddetto suicidio assistito. Ma l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni non ha condiviso la fuga in avanti del governatore dem e della sua maggioranza. Il consigliere regionale d Forza Italia Valentina Castaldini ha espresso la sua soddisfazione: «Il governo ha ritenuto che ci fossero tutti gli estremi per annullare le delibere». Bonaccini, che con ogni probabilità sarà in campo per le Europee, ha replicato subito: «Difenderemo i nostri atti». Anche Elly Schlein è intervenuta, definendo il «ricorso» come «ideologico». «Serve una legge», ha insistito la segretaria del Pd, rivolgendosi al Parlamento. E proprio uno dei rami dell'Assemblea legislativa, cioè la Camera dei deputati, è diventato il teatro di uno scontro a tema bioetico. Un contrasto che riguarda la presenza dei pro life nei consultori e più in generale l'aborto. La maggioranza, qualche giorno fa, ha presentato un emendamento per consentire agli enti del terzo settore, in questo caso qulli «pro-life», di essere presenti nei consultori. Per la sinistra, quella del centrodestra è un'opera di dissuasione nei confronti di chi vuole abortire. Il Pd ha così presentato un Ordine del giorno al decreto Pnrr (lo stesso interessato dal provvedimento sui pro vita). La ratio dem è quella di evitare che la 194 sia «minata» o «limitata». Un obiettivo raggiungibile, per la sinistra, escludendo quelle associazioni. «L'Ordine del giorno del Pd - ha rimarcato la deputata di Fdi Carolina Varchi - allude al fatto che i volontari possano addirittura incidere in modo violento sulla psiche delle donne». Nel voto in Aula, c'è stata qualche sorpresa. La proposta del Pd è stata respinta, con 117 voti contrari. Ma 15 deputati della Lega hanno preferito astenersi. Così come si è astenuto anche l'esponente di Fi Paolo Emilio Russo. Gli organizzatori del Family Day hanno plaudito alla linea della maggioranza. Da Bruxelles, la stessa presidente del Consiglio ha detto la sua sul dibattito in corso. Per la Meloni è «la sinistra» che vuole cambiare la 194. «Io penso che dobbiamo garantire una scelta libera». La leader di Fratelli d'Italia, ha parlato di «un'altra fake news, poi rimbalza all'estero e tutti ci danno lezioni. L'emendamento che è stato presentato al decreto Pnrr ricalca esattamente il testo della legge 194».

I grillini nel frattempo hanno provato a imitare Emmanuel Macron e la scelta laicista francese. «Abbiamo presentato una proposta di legge, a mia firma, per inserire l'aborto in Costituzione», ha dichiarato Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 Stelle. «Quattordici anni fa ho scelto di abortire», ha rivelato la pentastellata. Subito dopo aver fatto una premessa: «Dico una cosa, sono madre, ho scelto di essere madre».

Anche Chiara Colosimo, presidente della commissione Antimafia ed esponente di Fdi, ha voluto raccontare qualcosa di importante su di sé. «Mi sono sposata e sono incinta. Essere madre - ha sottolineato - non è qualcosa che vi deve limitare in quello che dovete fare, voi ragazze dovete e potere dare tutto, e non vi fate dire da nessuno cosa fare».

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