Abu Dhabi è il nuovo fronte per minare i Patti di Abramo

Gli Emirati diventano obiettivo di Teheran. Il religioso simbolo di pace interreligiosa

Abu Dhabi è il nuovo fronte per minare i Patti di Abramo
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Questo è il Medioriente: mentre sembra che proceda la trattativa col Libano, 185 missili di Hezbollah sono piovuti su Israele, Israele attacca Dahia. Ci vuole una forte determinazione a credere nella convivenza con l'islam, ma questa era appunto la scelta del giovane rabbino lubavitcher Zvi Kogan, che aveva dedicato la sua vita a far fiorire l'unica alleanza solida col mondo arabo, quella dei patti di Abramo, negli Emirati. Ma, proprio a Abu Dhabi, Zvi è stato ucciso da emissari iraniani, laddove invece col mondo sunnita aveva costruito corsi di cultura ebraica, un dialogo interreligioso, un supermarket di cibo kasher, una struttura di accoglienza per gli ebrei in viaggio. I Lubavitcher sono un gruppo missionario che studia la Torah e vive seguendo i precetti religiosi sulle orme del grande saggio di New York Menachen Mendel Schneerson. Nelle case dei Lubavitcher trovano una minestra, un letto, una parola buona e generosa tutti i pellegrini ebrei nel mondo: Kogan era là ormai da tanti anni, da prima dei Patti di Abramo del 2020, ancora un ragazzo con la giovane moglie Rivky, il viso sorridente nel dialogo emotivo e molto denso che conduceva fra islam e ebraismo. Era noto a tutti, ben conosciuto dalle autorità locali, adesso molto turbate dagli eventi inaspettati e imbarazzanti in un mondo piccolo e ben controllato. Nel 2021, nel giorno della memoria della Shoah in una cerimonia interreligiosa con ebrei, islam e cristiani, era stato Kogan a recitare la preghiera comune e ad accendere le candele della memoria. Il suo ruolo era religiosa, ma anche politico: organizzava lezioni e incontri che costruivano un futuro di amicizia, è stato bloccato da chi non voleva. Stava andando al supermarket di cibo kasher quando tre giorni fa, è sparito. A lungo si è sperato che sarebbe ricomparso: gli emirati sono puliti di terroristi, sorvegliati con cura. Dall'aeroporto di Tel Aviv, semi-inattivo dal 7 di ottobre, 8 voli ogni giorno vi portano cittadini israeliani per vacanze sicure e per affari importanti. Così l'oasi politica di Abu Dhabi è stata identificata dall'Iran come un altro fronte da cui attaccare Israele. Gli uomini del Mossad al lavoro insieme alla polizia locale hanno dovuto scoprire il corpo di Zvi quasi sul confine dell'Oman. Da là si sono involati tre assassini di nazionalità uzbeka, sembra diretti in Turchia. Là sono approdati anche gli uomini di Hamas trasferiti dal Qatar. Zvi era un ebreo religioso che aveva fatto il suo dovere di soldato nell'unità Givati. Adesso, da privato cittadino, era pur sempre un israeliano: l'Iran conduce la sua guerra agli ebrei in tutto il mondo usando sempre un «proxy» che gli presti il suo nome. In grande, Hamas e gli Hezbollah, o gli Houthi. In piccolo, sicari di varie nazioni che hanno agito in Argentina, a Parigi, a Istanbul, due settimane fa in Thailandia e in Sri Lanka, una settimana fa con un attentato preparato contro Erwin Cotler, ex ministro della giustizia canadese, ebreo.

L'Iran supera i confini della guerra guerreggiata per colpire gli ebrei dove viaggiano o vivono la propria vita, fomenta l'antisemitismo e la violenza contro la società occidentale delle tante aggressioni di Amsterdam, o di New York, o della sentenza della Cpi, e dei social media. Dall'omicidio di un rabbino di 28 anni per minare i Patti di Abramo fino alla costruzione della bomba atomica, l'Iran tira i fili di un grande attacco agli ebrei e all'occidente.

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