Arianna e Giorgia sorelle di lotta e governo. I paletti della premier: cuneo e soldi alle famiglie

L'impressione è che non resterà dietro le quinte ancora a lungo

Arianna e Giorgia sorelle di lotta e governo. I paletti della premier: cuneo e soldi alle famiglie
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L'impressione è che non resterà dietro le quinte ancora a lungo. Tanto che dopo la formalizzazione dell'incarico di responsabile delle adesioni e della segretaria politica di Fratelli d'Italia, Arianna Meloni fa un piccolo passo in avanti rispetto al suo proverbiale riserbo. E con un post notturno su Facebook non solo ringrazia per le «tantissime attestazioni di stima» che le sono arrivate dopo la nomina, ma traccia anche la strada dei mesi a venire, quelli che dalla ripresa dei lavori parlamentari a settembre porteranno fino alle elezioni Europee di giugno. Un «anno importante», dice, e «non sempre saranno giornate di sole», perché «arriveranno nuvole e tempeste». Ma «andremo dritti per la nostra strada senza arrenderci mai e senza indietreggiare», perché «dopo la tempesta alla fine torna sempre il sole».

Insomma, una sorta di serrate le file in vista di un autunno che si annuncia politicamente caldo, non solo per le poche risorse a disposizione per la legge di Bilancio ma anche perché la trattativa con Bruxelles sulla riforma del Patto di stabilità pare davvero in salita. Ed è evidente che Arianna Meloni - ora non solo con la forza di un ruolo di fatto, ma anche con il peso di un incarico formale - dice esattamente quello che la sorella Giorgia pensa. La poltrona di Palazzo Chigi, però, impone cautela e lascia spazi di manovra decisamente più stretti, soprattutto quando nella maggioranza si apriranno prima le inevitabili incomprensioni sulla manovra e poi, da gennaio, lo sprint per la campagna elettorale. Che, complice anche il fatto che in Europa si vota con il proporzionale, sarà necessariamente una corsa tutti contro tutti. Così, non solo Arianna si occuperà di presidiare partito e Parlamento, dove per forza di cose la premier è ora decisamente meno presente, ma - quando necessario - è probabile faccia anche da alter ego alla sorella quando ci saranno da fare puntualizzazioni scomode. Senza i paletti di un incarico istituzionale e guardando anche alla campagna elettorale. Sul fronte destro, infatti, qualche sussulto lo si registra già da settimane. Non c'è solo l'attivismo dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno o quello del generale Roberto Vannucci, ma anche un Matteo Salvini che da giorni spinge l'acceleratore sui temi più cari a un certa aerea di destra. Il tutto con il chiaro obiettivo di rosicchiare consensi a Fdi. Un fronte che la premier guarda con grande attenzione e sul quale si concentrerà dal punto di vista della comunicazione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari (nel fotino).

Le prime «nuvole» - si vedrà presto se destinate a diventare già a settembre le «tempeste» evocate da Arianna Meloni - si inizieranno ad addensare la prossima settimana. Lunedì è in programma un Consiglio dei ministri light, per fare il punto della ripresa dei lavori post-vacanze. Per la premier, spiega chi avuto occasione di sentirla, sarà l'occasione per definire da subito il perimetro della legge di Bilancio: «In manovra le priorità saranno il taglio del cuneo fiscale e dare soldi alle famiglie, alle prese con il caro bollette». Solo esauriti questi due dossier che Meloni considera «essenziali» si ragionerà sui vari desiderata dei partiti di maggioranza.

Che, a differenza di quanto annunciato due giorni fa dal leader di Noi moderati Maurizio Lupi, non dovrebbero riunirsi per fare il punto sulla manovra lunedì 4 settembre. Al momento, fanno infatti sapere da Fdi, non è in programma alcun vertice. Che certamente si farà, ma senza troppa fretta.

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