Accoglienza, il prete chiede il voto in chiesa. E "vince" il no

Nell'Imperiese un parroco fa votare in chiesa. Ma i parrocchiani si schierano contro l'accoglienza dei migranti

Accoglienza, il prete chiede  il voto in chiesa. E "vince"  il no

Hanno votato per alzata di mano ed è prevalso il fronte del no, quasi unanime, all'arrivo di una famiglia di migranti da ospitare nei locali attigui al vicino Santuario. Un parere che divide una comunità. Teatro della vicenda, insolito per una votazione, è stato quello di una chiesa. Succede a Montegrazie, frazione di Imperia: poco più di un centinaio di abitanti sulle colline dell'Imperiese, mezz'ora di macchina per arrivare alla città. L'emergenza migranti, non quella dei numeri ma quella dei piani di accoglienza che non trovano adesione è passata anche da qui.

Succede durante la messa per la festa del primo novembre, per la ricorrenza dei Santi. Quella delle 12, la più partecipata. A porre la questione ai fedeli, a fine celebrazioni, è stato il parroco. Da lui, don Paul Kerner, la richiesta ai parrocchiani di esprimersi sull'ipotesi di accogliere una famiglia di migranti nei locali attigui alla canonica del santuario di Montegrazie. E la risposta incassata è stata di netta contrarietà. «Il sacerdote si è fatto portavoce racconta uno dei presenti a messa della richiesta arrivata da parte della prefettura sulla possibilità di ospitare una famiglia di rifugiati nei locali della canonica, attualmente liberi. Lo ha fatto in modo equidistante e senza schierarsi. Al 95% i presenti, per alzata di mano, si sono detti contrari». A dire di sì sono stati solo in tre, tra tutti i presenti. Un no netto, che non ha mancato di suscitare polemiche, dentro e fuori le mura del santuario. «Si trattava solo di un'ipotesi, nessuna scelta», precisa il sacerdote che ha preferito non commentare poi la situazione o le parole di chi chiede una condanna al diniego collettivo.

Ma non tutti, nella comunità di Montegrazie, accettano che li si scambi per la nuova Goro in territorio ligure. «Nessuna barricata raccontano dal paese non la pensiamo tutti così».

«Forse commenta Cristiano Oddo, gestore di un agriturismo in zona, che non era presente al voto siamo tutti un po' al collasso, tutti abbiamo timore ed ognuno pensa egoisticamente al proprio benessere. Ma gli italiani sono un popolo di migranti e non possiamo tirare indietro il braccio.

Tanto più se ci sono bambini. La speranza è che arrivino persone con voglia di integrarsi e non si può discriminare chi scappa da luoghi da cui ci sono motivi più che validi per andar via». Ma intanto la canonica resterà vuota.

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