Un altro successo della presidenza italiana: il giudizio del centrodestra sul G7 Agricoltura e Pesca è unanime. Ieri si è chiuso il summit di Ortigia, a Siracusa, con la «sovranità alimentare» assoluta protagonista. Il ministro Francesco Lollobrigida si è mosso soprattutto su tre direttrici: innovazione tecnologica e intelligenza artificiale, relazioni internazionali con i Paesi in via di sviluppo (soprattutto quelli africani) e appunto «sovranità», che fa rima anche con tradizione.
Il capo di dicastero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Lollobrigida, dopo il termine dei lavori, individua due obiettivi: il primo è quello di un «mondo più equo» e «più giusto». Il secondo è «date autosufficienza all'Africa». Anche passando attraverso le nuove tecnologie. Quelle che già contribuiscono in materia di «sostenibilità».
L'occasione, per il ministro, è anche buona per togliersi più di qualche sassolino dalla scarpa: «Mentre gli altri spettegolavano sui giornali e facevano gossip da ombrellone o da redazione, noi lavoravamo alla più grande Expo del sistema agroalimentare italiano che mette insieme i produttori, i centri di ricerche, i pescatori, il Parlamento», ha dichiarato il ministro, dopo il successo di Siracusa. Un passaggio finale è stato dedicato al servizio civile agricolo, che tanto è stato criticato da sinistra in questi giorni. «Non è sfruttamento - ha detto il ministro - ma una scelta come lo è per coloro che scelgono un sindacato o un Comune». Insomma, se l'opposizione avesse ragione da vendere sull'omologare «sfruttamento» al servizio civile, allora varrebbe per tutti i tipi di servizio civile e non solo per la novità che il governo Meloni vuole introdurre. Collaborazione su scienza e agricoltura, rafforzamento del partenariato con i Paesi africani, condivisione degli strumenti affinché il settore sia sempre più sostenibile: il G7 Agricoltura e Pesca ha raggiunto accordi, e quindi risultati, concreti.
Come spiega a Il Giornale il co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo Nicola Procaccini, la sovranità «non riguarda soltanto l'autonomia alimentare» ma anche le problematiche derivanti «da tutti quei Paesi che non rispettano le regole che invece vigono nel G7».
Nel documento finale che è stato sottoscritto da tutti gli Stati partecipanti, si fa riferimento a investimenti che garantiscano «cibo sicuro» e «accessibile». Ma anche al riconoscimento delle «diversità culturali» e «dietetiche». Un accento è stato posto sulla «perdita» della «biodiversità»: un fenomeno che per i Paesi del G7 va combattuto. Da sottolineare anche la definizione di contadini e pescatori: «Custodi della terra, degli ambienti acquatici e delle risorse naturali». «Quando dicevo che l'Ue si era spostata a destra dopo il voto nessuno mi credeva e anzi...», ragiona Procaccini. «Ora che le istanze degli agricoltori e dei pescatori sono entrate a pieno titolo nel dibattito, quello spostamento è evidente a tutti», continua. «Loro - del resto - sono stati i lavoratori più vessati dalle politiche della vecchia Unione europea». E il G7 di Ortigia - riflette il co-presidente dell'Ecr - ha sì dei «risvolti continentali» ma ha anche «allargato il suo orizzonte: per esempio concentrandosi sulle nuove tecnologie».
«Quando si parla d'innovazione tecnologica legata all'agricoltura - chiosa il parlamentare europeo - spesso ci si dimentica di come l'ambiente ne tragga beneficio». Un ulteriore motivo per cui, per Procaccini, diventa d'obbligo «un omaggio al ministro Lollobrigida» per il «successo» e per i risultati.
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