Addio a Dick Marcinko, il "guerriero ribelle". Il capo dei Navy Seals che uccisero Bin Laden

Per più di 30 anni ha guidato gli incursori della Marina. Beffando i russi

Addio a Dick Marcinko, il "guerriero ribelle". Il capo dei Navy Seals che uccisero Bin Laden

Addio al Rogue Warrior, il «guerriero ribelle» che ha segnato la storia di una delle più qualificate forze speciali americane: i Navy Seal. Richard Dick Marcinko è morto il giorno di Natale all'età di 81 anni. Ad annunciarlo è stata la famiglia dell'uomo che è stato il primo comandante del Navy Seal Team 6, la squadra di incursori della Marina salita alla ribalta soprattutto dopo il blitz ad Abbottabad con l'uccisione di Osama Bin Laden il 2 maggio 2011.

«Per il mondo esterno, era il Rogue Warrior e Demo Dick, ma per noi era e sarà sempre un marito, un padre e un amorevole nonno», ha detto la moglie Nancy intervistata da Nbc News. «Per oltre trent'anni ha dedicato con orgoglio la sua vita a servire il suo paese come Navy Seal. Dopo essere andato in pensione, ha continuato a fare da mentore e incoraggiare i giovani Seal mentre ispirava e intratteneva molti con i suoi libri e la sua personalità», ha aggiunto ricordando che «pochi sanno della sua natura dolce e generosa. Sebbene se ne sia andato, il segno che ha lasciato non svanirà mai».

Marcinko si arruolò nella Marina Usa nel 1958 e fece carriera fino a sbarcare nei Navy Seal nel 1966. Nel 1967, assegnato al Seal Team 2, prestò servizio in Vietnam dove si distinse guidando l'assalto all'isola di Iloilo, che è stata definita «l'operazione Seal di maggior successo nel Delta del Mekong» e che gli è valsa la prima delle quattro stelle di bronzo della carriera. Dopo due missioni in Vietnam e un incarico di addetto navale in Cambogia, Marcinko è tornato negli Stati Uniti, dove ha preso il comando del Seal Team 2 per due anni, fino al 1976. Nel 1979, durante la crisi degli ostaggi in Iran, dopo l'assalto all'ambasciata degli Stati Uniti, è stato membro della task force dei capi di stato maggiore conosciuta come Tat (Terrorist Action Team). Il Tat organizzò, con il via libera del presidente Jimmy Carter, il fallito blitz per liberare gli ostaggi americani. Il fallimento dell'operazione spinse i vertici dell'US Navy a creare una squadra antiterrorismo a tempo pieno e a progettarne lo sviluppo fu incaricato proprio Marcinko. Nacque così nel 1980 il Navy Seal Team 6, del quale Marcinko fu il primo leader, con un periodo di comando prolungato a tre anni invece dei consueti due. Il nome Team 6 (cioè squadra 6) fu coniato da Marcinko per confondere le nazioni straniere, in particolare l'Unione Sovietica. I Navy Seal, all'epoca, avevano infatti solo due squadre, ma in questo modo facevano credere che gli Stati Uniti avessero più team di forze speciali della Marina.

Nel 1983, Marcinko lasciò il comando del Team 6 e fu incaricato di progettare un'unità per sperimentare la vulnerabilità della Marina americana agli attacchi terroristici. Questo team venne chiamato ufficiosamente «Red Cell».

Le esperienze militari hanno portato Marcinko a scrivere la sua autobiografia Rogue Warrior, divenuto un best seller, seguita poi da un'altra dozzina di sequel con eventi e personaggi immaginari, nei quali è sempre il protagonista.

Il National Navy UDT-SEAL Museum di Fort Pierce, in

Florida, che conserva storia e immagini di queste forze speciali, ha ricordato Marcinko in un post su Facebook, dicendo che «ha giocato un ruolo davvero unico nella storia dei Seal, lasciando un'eredità come nessun altro».

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