Nessuna preferenza a suo vantaggio e il relativo sorpasso di misura da parte dell'acerrimo nemico politico. È quanto accaduto a Mario Adinolfi, che ha messo la propria candidatura a sindaco al servizio di Ventotene senza però incassare alcuna preferenza. Invece il Partito Gay Lgbt+ (rappresentato da Luca Vittori) ne ha preso uno solo, superando così il Popolo della famiglia da cui le visioni politiche sono diametralmente opposte.
Come primo cittadino è stato eletto Carmine Caputo di Insieme per Ventotente (55,02%); invece il principale sfidante Gerardo Santomauro - sostenuto dalla lista Uniti per il bene di Ventotene - si è fermato al 44,78%. Tuttavia lo stesso Adinolfi ha preso con ironia e leggerezza la situazione, commentando sul proprio profilo Facebook con sarcasmo il fatto di non aver ricevuto nessun voto da parte degli elettori: "A Ventotene non mi ha votato manco il mio cane".
Il numero uno del Popolo della famiglia ha rivendicato la scelta di aver tentato quella che definisce "un'avventura contro la logica del controllo paramafioso del voto tipico un piccolo centro meridionale". Il risultato però è sotto gli occhi di tutti: ha perso, nessuno ha espresso una preferenza a sua favore. Lui lo sa bene e ha rimarcato la beffa per essersi fatto scavalcare dal suo antagonista politico: "Un voto al partito gay, nessuno al PdF".
Comunque Adinolfi non ha fatto mancare un velo di polemica, puntando il dito contro il sistema mediatico per non aver concesso una giusta copertura alla sua offerta politica. Nello specifico ha citato La7, Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero e La Repubblica: "Mai avuto una riga in campagna elettorale". E ha messo in evidenza che invece, nel giro di pochi minuti dopo lo spoglio, è partita una caccia alle sue dichiarazioni: "In mezz'ora adesso tutti a fare lo stesso articolo e a chiedermi interviste".
Per il leader del Popolo della famiglia però si tratta di un'occasione ghiotta: con questo risalto mediatico, sostiene, potrà rivendicare i progressi della sua creatura politica e la forza decisiva che esprimerà in occasione dei turni di ballottaggio in diverse città. "Dovrò ringraziare il fatto che manco il mio Ludwig mi abbia votato. Dio ci vuole bene in strange ways, è un tipo ironico, per questo lo adoro", ha concluso sul suo profilo social.
Adinolfi si è detto convinto che le ironie riservate nei suoi confronti presto troveranno un muro poichè, a suo giudizio, il Popolo della famiglia sarà protagonista o decisivo per i
ballottaggi di Alessandria, Asti, Verona, Cuneo, Viterbo, CIampino, Jesi, Monza, Desenzano, Mira, Mirano e Parma. Il tutto accompagnato da una stoccata: "E come al solito busseranno chiedendo gentilmente i voti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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