Affondo Confesercenti: «Fate subito tagli fiscali»

Roma. «Abbassare le tasse rimane la via maestra per ridare fiducia e forza a famiglie e imprese». Il presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, si è unita alla lista dei leader imprenditoriali che chiedono al governo di fare marcia indietro su una manovra con effetti recessivi. «L'auspicio è che le misure annunciate per il rilancio del mercato interno e dei consumi vengano messe in campo velocemente, a partire dal fisco», ha aggiunto De Luise sottolineando che «anche la cedolare secca rischia di essere un flop: così come è formulata, infatti, rischia di favorire solo i proprietari dei locali, mentre andrebbe sottoposta ad un accordo tra locatore e locatario in modo da trasferire il vantaggio fiscale a entrambi».

Quello che serve al governo, secondo il presidente di Confesercenti è soprattutto «lungimiranza». Ma se la confederazione dei commercianti ha iniziato solo ora a perdere la pazienza, quella degli artigiani veneti è già esaurita e il 13 dicembre saranno in piazza a Milano per protestare contro le misure dell'esecutivo. «Rivolgiamo alla Lega un appello a non lasciare inascoltati i richiami di Confartigianato Veneto», ha dichiarato il senatore Antonio De Poli (Udc) commentando l'intervista rilasciata al Giornale dal presidente dell'associazione Agostino Bonomo. «Questa manovra che aumenta le tasse sulle imprese di 6 miliardi va completamente rivista, a partire dai tagli su incentivi su Industria 4.0 e dall'alternanza scuola-lavoro», ha aggiunto ricordando le stime Istat secondo cui «la manovra ridurrà le tasse solo al 7% delle imprese e le aumenterà soprattutto a quelle più piccole: sarebbe un errore clamoroso proseguire con questo clima di scontro».

«Le misure fiscali inserite nella legge di bilancio dal governo, contro le banche, possono creare problemi al motore del credito», ha sottolineato invece il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, precisando che «più tasse ai gruppi bancari, già alle prese con le

tensioni sullo spread, si traducono gioco forza in una restrizione dei finanziamenti». Anche il candidato alla segreteria Cgil, Maurizio Landini, non ha escluso la mobilitazione parlando di «manovra inadeguata e sbagliata».

GDeF

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