"Agente avvelenato? Solo una tragica fatalità". Mantovano smonta la spy story di Hammamet

Tunisia, è un ex carabiniere la vittima della cena tra ex colleghi

"Agente avvelenato? Solo una tragica fatalità". Mantovano smonta la spy story di Hammamet
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«È stata una tragica fatalità per quello che risulta dai primissimi accertamenti». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano smonta la spy story al cianuro ambientata ad Hammamet, una cena tra amici ed ex 007 costata la vita al carabiniere a riposo Giuseppe Maio, 60 anni, morto dopo aver bevuto un liquore al nocino davanti alla moglie e alle altri consorti dei commensali, tra cui un ex appartenente ai Servizi, G.G. da molti anni a riposo. «Era un'attività assolutamente privata proprio perché sono ex da lungo tempo, quindi svincolata da qualsiasi servizio», ha ribadito Mantovano rispondendo a un giornalista.

La vicenda aveva tutti i contorni del giallo: uno o più 007 a cena insieme, una bevanda avvelenata, l'autopsia che confermava la presenza di cianuro in un superalcolico fatto in casa e servito a tutti, il contorno di una fantomatica inchiesta su un presunto boss mafioso come Angelo Salvatore Stracuzzi, noto come il Re del calcestruzzo, che aveva trovato in Tunisia il suo nascondiglio preferito, il Copasir che controlla l'attività della nostra intelligence che aveva chiesto lumi sull'accaduto, l'ennesimo episodio misterioso dopo il giallo della missione secreta sul Lago Maggiore con i servizi israeliani, costata la vita a due 007 italiani.

A distanza di 24 ore dalle prime informazioni, si sa qualcosa in più. L'unico 007 a riposo presente è in via di guarigione ma non è fuori pericolo (sarebbe ancora in coma farmacologico dopo essere stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Nabeul), sia il padrone di casa I.S., un ex membro della polizia di Stato con almeno un altro ex collega sono ancora ricoverati al Centro anti-veleni di Tunisi.

Risolvere il mistero della cena sarà molto difficile. L'episodio risale a una decina di giorni fa, si sa che la bevanda ottenuta dalla fermentazione di noccioli di pesco in alcol etilico è costata la vita all'ex carabiniere e che gli altri commensali si sono salvati perché avrebbero solo sorseggiato il liquore in piccole quantità, a differenza di Maio che avrebbe ingerito il suo bicchierino tutto d'un sorso, schiacciando con i denti anche il nocciolo di pesca che contiene un'innocua sostanza chiamata amigdalina che però può liberare acido cianidrico, il cianuro, una sostanza estremamente pericolosa e difficile da neutralizzare.

Anche i collegamenti con l'operazione che ha portato all'estradizione in Italia di Stracuzzi non sarebbero definitivamente accertati. Gli ex appartenenti alle forze dell'ordine avevano scelto di trasferirsi all'estero dopo la pensione con le famiglie grazie agli incentivi previsti (un assegno previdenziale sostanzialmente esentasse).

Certo è che il presunto mafioso aveva scelto la Tunisia perché poteva contare su una rete di protezione e amici importanti in alcuni posti chiave, ma al momento il legame tra l'avvelenamento e gli arresti resta soltanto un'ipotesi.

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