Agente colpita con un sasso e stuprata: straniero in cella

L'aggressione nella zona del porto. In manette un bengalese di 23 anni con precedenti e irregolare

Agente colpita con un sasso e stuprata: straniero in cella

Aveva appena terminato il turno al commissariato di polizia Decumani. Si stava incamminando verso l'auto per tornare a casa, quando nella zona del porto è stata seguita, colpita alla testa con una pietra e violentata.

È trascorsa da poco la mezzanotte quando la poliziotta napoletana viene aggredita brutalmente da un bengalese: ha con sé anche l'arma di ordinanza, ma non fa in tempo a difendersi perché viene subito stordita col sasso. Poi, nel buio della notte di mercoledì si consuma lo stupro, lontano da occhi e orecchie altrui. Secondo quanto appreso, la violenza si sarebbe consumata proprio nell'area del porto, all'altezza del varco Pisacane - una zona che di notte, contrariamente a quanto accade di giorno - è molto isolata e poco frequentata. Poi, dopo quei minuti terribili e interminabili, l'uomo si defila e fa perdere le tracce nell'oscurità. L'agente viene invece soccorsa e ricoverata all'ospedale Cardarelli, dove viene dimessa solo la mattina seguente. Dopo la scoperta e l'allarme lanciato dai colleghi della vittima, parte subito la caccia all'uomo con le ricerche a tappeto: poche ore dopo - non distante dall'aggressione, nei pressi della centrale via Duomo - viene arrestato da una volante un uomo originario del Bangladesh. Si tratta di J.M., un 23enne con precedenti di polizia e irregolare sul territorio nazionale, che è stato accusato di tentato omicidio e violenza sessuale aggravata. Per gli inquirenti è lui lo stupratore. Ma l'episodio ha subito scatenato un effetto domino di reazioni e polemiche sulla sicurezza a Napoli, recentemente tornata sotto i riflettori per numerosi casi di cronaca. Mentre il sindaco Gaetano Manfredi esprimeva solidarietà alla polizia e all'agente aggredita, ribadendo totale impegno sul versante della sicurezza in città, l'ex pm Catello Maresca, leader di opposizione in Consiglio comunale, rilevava «l'incapacità nella gestione dell'ordine pubblico ormai palese». I sindacati di polizia sono invece ancora più duri. «Condannare ed indignarsi per gli episodi di violenza non basta, serve una maggiore attenzione soprattutto durante le ore in cui la città si svuota», dichiarano Vera Buonomo e Roberto Massimo, rispettivamente, segretaria regionale della Uil Campania e segretario generale Usip Napoli. Il segretario generale del Siulp partenopeo Annalisa Cimino lancia invece «un grido di allarme a tutte le istituzioni coinvolte.

«Questo ennesimo episodio di violenza - dice - ci spinge a chiedere ai futuri organi istituzionali politici a livello nazionale di provvedere con urgenza a revisionare le politiche immigratorie e la sicurezza urbana, intervenendo sul sistema normativo che disciplina l'operare delle forze dell'ordine garantendo a noi poliziotti di poter attuare protocolli operativi certi e scevri da giudizi di responsabilità che molto spesso le pongono in una condizione di quasi impotenza».

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