Aggrappiamoci alla verità di quel dito buono

La fotografia simbolo dell'alluvione: la mano di un neonato stringe il dito di un vigile del fuoco, il suo soccorritore

Aggrappiamoci alla verità di quel dito buono
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Monterenzio sta sull'Appennino bolognese, la vallata è rigata dal fiume Indice che si è gonfiato oltre misura e poi è tracimato, portandosi appresso mezzo paese. L'alluvione ha sconvolto case, scuole, chiese, c'è acqua, fango, dovunque, disperazione, paura del buio, silenzio interrotto dalle urla di chi chiede aiuto, poi il rumore delle pale di un elicottero, il velivolo ha un nome da film di fantasia di quelli che fanno sognare i bambini, Drago, si abbassa lentamente, improvvisa, la luce della speranza, spunta una divisa gialla, è il pompiere detto vigile del fuoco che, in quella piena, sembra un ossimoro. Raccoglie una creatura di tre mesi, è un pupo ignaro di quell'inferno che ha travolto la sua famiglia, lo corica in un trasportino gonfiabile di colore rosso, allunga appena le dita, quasi a sfiorare quella piccola mano, candida, nemmeno tremante, il bimbo stringe il dito indice del pompiere, quasi ad aggrapparsi alla vita, un gesto immediato, genuino, istintivo dei neonati, il primo segno di ringraziamento della loro esistenza che va ad incominciare.

La fotografia è il riassunto di una delle mille giornate vissute dai soccorritori, istantanea che si ripete nelle tragedie, il fotogramma che significa un atto eroico e però normale per chi ha scelto questa missione professionale, sociale, etica. Il trasportino risale, lentamente, verso l'elicottero, a bordo la famiglia si ricompone, sembra un presepe felice, adesso, dopo il terrore che l'aveva segnata, prima. Quei fotogrammi restituiscono la vita, spengono la tensione, aumentano il rispetto, il senso della comunità: «Un'immagine che vale più di mille parole.

GRAZIE», così ha scritto e postato su instagram Giorgia Meloni che in un altro post ha aggiunto: «Ecri, organo del consiglio d'Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo? Le nostre forze dell'ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione, per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzione. Meritano rispetto, non simili ingiurie». L'acqua di Monterenzio copre le parole di Strasburgo.

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