Aggredito e strangolato Yuri morto "di" movida

Il cameriere di 23 anni era in coma al Policlinico Il killer tunisino: «Infastidiva una mendicante»

Aggredito e strangolato Yuri morto "di" movida
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È morto ieri mattina al Policlinico dopo due giorni di agonia Yuri Urizio, il 23enne di Como aggredito nella notte tra martedì e mercoledì in viale Gorizia, nella zona della Darsena da Bilel Cubaa, un tunisino di 28 anni. Dopo l'assalto di quella notte il ragazzo non era più uscito dal coma. Intorno alle 10,30 di ieri quindi i medici dell'ospedale di via Sforza hanno avviato l'accertamento della morte cerebrale: alle 16,30, dopo le sei ore previste dalla procedura, i sanitari del Policlinico non hanno rilevato attività neurologica nel paziente. Il decesso del 23enne - che, come emerge dai suoi profili social, lavorava come cameriere in un ristorante del centro di Milano - ha avuto effetti immediati anche sull'accusa contestata all'aggressore nordafricano che adesso dovrà rispondere di omicidio.

Stando a quanto ricostruito finora dagli investigatori dell'Ufficio prevenzione generale (Upg) della polizia di stato, alle 4 di quella notte, Cubaa colpì Urizio, lo atterrò per immobilizzarlo e, con una manovra «a tenaglia» con le braccia intorno al collo. Un gesto che ha soffocato il giovane comasco, portandolo all'arresto cardiaco, alla perdita dei sensi e infine al coma. «L'ho visto mentre cercava di strappare dei soldi di mano a una ragazza che fa sempre l'elemosina là in zona offrendo della cioccolata, e sono intervenuto per difendere lei». Così si sarebbe difeso durante l'interrogatorio di convalida dell'arresto con il gip di Milano Anna Laura Minerva. Che, però, nell'ordinanza di convalida dell'arresto e della misura cautelare del carcere, scrive: «Il giovane avrebbe liberato la vittima dalla sua presa solo quando è arrivata una Volante della polizia». Quindi lo avrebbe tenuto stretto, con le gambe intorno al collo, «per oltre 7 minuti, tra le 3.52 e le 3.59».

Tuttavia secondo la polizia, dalle immagini delle telecamere di zona (purtroppo non chiarissime) l'assenza di questa fatidica ragazza sul posto la sera dell'aggressione sembra ormai un fatto assodato. O almeno: una ragazza si nota camminare accanto a Yuri, ma non è chiaro se la vicinanza fosse casuale o se effettivamente i due fossero insieme. Quel che è certo invece è che a un certo punto, irrompe sulla scena Cubaa, che si affianca ai due e inizia a percorrere viale Gorizia nella stessa direzione. Stacco d'immagine, cambia tutto: la ragazza prosegue per la sua strada, mentre Yuri è a terra, con il tunisino che gli tiene il collo tra le mani.

«È una tragedia di cui non possiamo che essere addolorati e consapevoli che dobbiamo fare di più - ha dichiarato ieri pomeriggio a margine di un evento in Statale il sindaco Beppe Sala -. Sto cercando di preparare qualche misura, qualche ipotesi di lavoro per rafforzare la sicurezza. Non è più un problema di definire dove la sicurezza o l'insicurezza siano percepite o reali.

È un problema e capisco anche che spiegare a tutti che la responsabilità è molto delle forze dell'ordine serve quel che serve. Dobbiamo sentire la responsabilità. Di fronte a questa situazione dobbiamo intensificare il nostro impegno», ha concluso.

PaFu

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