Air Force Renzi, c'è la svolta: le toghe indagano per truffa

La procura di Civitavecchia scava sul caso dell'Airbus da 168 milioni fortemente voluto e poi mai utilizzato dall'ex presidente del Consiglio

Air Force Renzi, c'è la svolta: le toghe indagano per truffa

L’Air Force di Matteo Renzi continua a tenere banco. Il mistero dell’Airbus da 168 milioni di euro fortissimamente voluto (e poi mai utilizzato…) dall’ex presidente del Consiglio è diventato un caso giudiziario.

Già, perché da mesi la procura di Civitavecchia sta scavando sul caso per capire perché quel velivolo sia stato acquistato dal governo italiano ad un prezzo di ventisei volte (dicasi 26!) il suo valore: l’aereo acquistato da Etihad al costo di 6,4 milioni di euro è stato poi affittato in leasing dall’allora governo Renzi per l’ingentissima cifra di 168 milioni di euro.

Il tutto sarebbe avvenuto su pressioni di Palazzo Chigi al ministero della Difesa: "Acquisto prioritario, soprattutto in previsione di una serie di missioni assai importanti già previste nei prossimi mesi, in particolare da parte del presidente del Consiglio dei ministri", scriveva infatti Claudio De Vincenti, all'epoca Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, all’attenzione di Via Venti Settembre di Roberta Pinotti.

Da mesi, oltre alla procura laziale, anche Il Fatto Quotidiano si è occupato giornalisticamente della vicenda, raccontando dell’esistenza di una società fantomatica di nome Uthl che sarebbe stata proprietaria dell’Airbus 340/500 prima di venderlo alla compagnia degli Emirati. Uthl sarebbe un “lessor” (noleggiatore, ndr), però fantasma, visto che di tale società non si hanno notizie, né online né altrove.

Nel mentre, sono continuate serrate le l'indagine dei giudici contabili della Corte dei Conti e quella dei magistrati della Procura di Civitavecchia, che stanno scavando sulla bancarotta di Alitalia. Sì, perché di mezzo c’è pure la nostra compagnia di bandiera, visto che Il Fatto ha mostrato le fatture dei contratti tra Etihad, Alitalia e il dicastero della Difesa, ipotizzando che "i quattrini per il pagamento dello stratosferico contratto di rientrerebbero in una specie di scambio di favori tra Alitalia - e una delle parti firmatarie del contratto, Etihad, la compagnia dell'Emiro di Abu Dhabi diventata socia della stessa Alitalia grazie soprattutto all' intervento di Renzi".

Ora la svolta: la procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per truffa aggravata, formalizzando così di fatto l’ipotesi di reato sul contratto firmato tra Palazzo Chigi, Etihad

(la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi) e Alitalia. Inizialmente il procedimento era a carico di ignoti, e non si sa al momento se siano stati iscritti dei nomi al registro degli indagati, scrive oggi Il Fatto Quotidiano.

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