Milano I passeggeri sono al cellulare con il numero unico di emergenza: «Il treno sta andando fuori strada, è deragliato». In sottofondo le urla degli altri pendolari: «Aiuto!», «Dobbiamo uscire ragazzi!». Le voci arrivano chiare e angosciate dal disastro ferroviario del 25 gennaio scorso. Nel deragliamento a pochi metri dalla stazione di Pioltello sono morte tre donne, i feriti sono stati circa 50. Le registrazioni delle prime telefonate per chiedere soccorso sono state trasmesse in esclusiva dal Tg3.
«Emergenza - dice un ragazzo al telefono - il treno sta andando fuori strada. È deragliato. Siamo più o meno a Pioltello. Le carrozze davanti sono deragliate. Il treno è spezzato a metà». Sono le 6.57. Il Regionale Cremona-Milano si è appena schiantato. Nella chiamata del giovane viaggiatore entrano le grida e le richieste di aiuto di chi gli sta intorno. Ecco un'altra testimonianza in diretta: «È deragliato il treno 10452». L'operatore vuole sapere: «Ci sono feriti?». La risposta: «Non lo sappiamo. Io sono sulla parte esterna del treno». Un'altra domanda del soccorritore: «Su quale linea siete?». Risposta: «È il treno che va da Treviglio a Lambrate». Conclude l'operatore: «Stiamo arrivando». Un pendolare è allarmato, chiede come prima cosa che il traffico ferroviario venga bloccato: «Fermate tutto, fermate il mondo. Perché se arriva un treno a manetta qua ci distrugge, fermate i treni in arrivo...».
Pochi secondi dopo le 7 i passeggeri si accorgono che in mezzo a loro ci sono alcune vittime. In lacrime lo riferiscono all'operatore che chiede: «C'è qualcuno ferito?», da dentro il vagone una voce dice di sì, «dicono che ci sia qualcuno ferito», riporta chi è al telefono. «Quante persone?», qui l'uomo non trattiene il pianto: «Purtroppo c'è una persona che probabilmente è morta». I soccorsi, lo dichiarano gli operatori al telefono, sono partiti alle 7.06. «Sono tre carrozze - descrive un uomo -, una addirittura accartocciata su un palo, tutta schiacciata». Una soccorritrice rassicura: «Stanno arrivando tutti i mezzi di soccorso in codice rosso, sono già partiti da qualche minuto». Non tutto però va come dovrebbe andare. I viaggiatori dopo lo schianto sono frastornati, non sanno esattamente dove si trovano. Non capiscono se l'incidente è avvenuto poco prima o poco dopo la stazione di Pioltello. Per questo forse danno indicazioni sbagliate o forse sono i soccorritori a sbagliarsi in un primo momento. Come ammette uno di loro al telefono, dopo che una pendolare disperata dice: «Non si vede ancora nessuno...». Sono le 7.15: «Il problema adesso è che li abbiamo mandati in un posto, ma sembra essere sbagliato e quindi li stiamo mandando da un'altra parte». Alle 7.23, a 26 minuti dal disastro, si vedono le prime pettorine e le prime barelle. Lo anticipa a un'altra donna terrorizzata l'ultimo operatore in linea: «Le ambulanze sono già ferme sia a Pioltello che a Segrate e i nostri stanno cercando di raggiungervi».
In una nota l'Areu spiega che le prime ambulanze sono arrivate intorno alle 07.21.
«Come è noto, il sito non era immediatamente accessibile per cui i soccorsi hanno dovuto attendere la creazione di un varco da parte dei vigili del fuoco», prima di poter effettivamente prestare aiuto ai passeggeri del convoglio. Intanto Trenord avverte che la tratta coinvolta nel deragliamento resterà non percorribile almeno fino al 28 febbraio.
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