Alice uccisa e carbonizzata nell'auto. Fuggito all'estero il killer: un tunisino

Era nel bar in cui la 32enne incontrò un collega. È irregolare

Alice uccisa e carbonizzata nell'auto. Fuggito all'estero il killer: un tunisino

Uccisa e data alle fiamme: in fuga l'assassino. È un tunisino di 29 anni il nuovo indiziato dell'omicidio di Alice Neri, la donna di 32 anni di Ravarino trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto a Concordia, Modena, la mattina del 18 novembre. Già iscritti nel registro degli indagati il marito, Nicholas Negrini, e un collega di fabbrica della vittima, l'uomo con il quale Alice si era incontrata per un aperitivo allo Smart Cafè. Un incontro che doveva servire, secondo il racconto di un altro collega della donna, per chiudere una storia senza futuro.

Il testimone racconta che Alice gli avrebbe confidato delle avance dell'uomo e che lo avrebbe dovuto incontrare la sera del 17 novembre per un chiarimento. «Sono una madre di famiglia, devo togliermelo dalle scatole definitivamente» gli dice. Le telecamere di sicurezza e i tabulati telefonici accertano che quando Alice lascia il locale lo fa dopo il collega. Se ne vanno separati e in direzioni opposte. Nelle ultime settimane, però, i sospetti dei carabinieri si incentrano sul marito. Gelosia e, probabilmente, una separazione imminente il possibile movente, tanto da reggere l'accusa di omicidio volontario aggravato. Ma l'uomo ieri si presenta nuovamente in Procura, spontaneamente, per chiarire ancora una volta la sua posizione. E fornire un alibi a prova di bomba, tanto da scagionarlo. «Ha risposto a tutte le domande, resta a disposizione qualora fosse necessario sentirlo nuovamente. Credo che non ci siano ombre sulla sua posizione, mentre trovo che l'ipotesi di un suicidio sia assolutamente da escludere» spiega l'avvocato modenese Luca Lugari all'uscita dalla Procura di Modena dove Negrini è stato ascoltato per un'ora dai pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara. «Siamo di fronte - aggiunge Lugari - a un mosaico che gli inquirenti stanno cercando di comporre e mettere insieme. Il mio assistito ha confermato quanto già aveva riferito ai carabinieri nell'immediatezza dei fatti, ha risposto in merito a tutti i suoi spostamenti. Ha un alibi, stamattina abbiamo fornito ulteriori precisazioni sugli orari, gli inquirenti cercheranno di colmare i buchi di pochi minuti che ci sono. Un terzo uomo? Preferisco non rispondere» conclude. No comment anche da parte dei militari che conducono le indagini, anche se oramai il coinvolgimento di un terzo personaggio è una certezza. Irregolare sul suolo italiano, già emesso nei suoi confronti un decreto di espulsione, il magrebino da tempo sarebbe fuggito all'estero. L'uomo avrebbe tentato un approccio con Alice all'interno del locale. «L'ha abbracciata da dietro» raccontano i testimoni. Al vaglio degli investigatori tutti i suoi movimenti di quella drammatica notte fra il 17 e il 18 novembre. Ieri mattina la sua abitazione, lasciata in tutta fretta il giorno dopo la scoperta del cadavere, è stata perquisita da cima a fondo e sono stati sequestrati numerosi indizi, come gli abiti che indossava quella sera, «congelati» dalle telecamere. Atto formale di cui è stato informato un difensore d'ufficio, l'avvocato Roberta Vicini.

Secondo una nuova ricostruzione, insomma, il tunisino sarebbe uscito dal bar con Alice per salire sulla sua auto, forse chiedendole un passaggio visto che la sua abitazione è vicina al luogo del ritrovamento, nelle campagne di Concordia. E quando Alice lo respinge, lui la uccide.

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