Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco non usa mezzi termini e lancia un grido d'allarme sui prezzi dell'energia per le imprese nel giorno in cui la Ue stacca il primo assegno da 21 miliardi del Pnrr per l'Italia. Davanti a una platea riunita al Mudec di Milano per il Forum di Bloomberg sull'economia italiana, il governatore (nella foto) spiega che «con i prezzi del gas saliti 10 volte in due anni c'è un grande stress sui consumatori e sulle industrie». In particolare queste ultime «non possono sopravvivere con questi prezzi». Parole forti a cui ha replicato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ringraziandolo «di cuore per la chiarezza con cui si è espresso: a questi prezzi dell'energia, oggi di nuovo in ascesa, semplicemente le imprese non possono reggere. Quindi ribadiamo la necessità di interventi di natura strutturale».
Visco ha poi precisato che «non è responsabilità delle politiche monetarie» intervenire, ma della politica. «Importante» in particolare la «forte coordinazione di risposta all'invasione russa dell'Ucraina». «È questo - ha sottolineato il governatore - l'unico modo di rispondere a questo shock terribile». Gli ha fatto eco il ministro dell'Economia Daniele Franco, che, dallo stesso palco milanese, ha ammonito che per effetto della guerra in Ucraina «l'attività economica rallenterà» e per l'Italia «la revisione rispetto alle ultime stime della Commissione europea (4,1% ndr) potrebbe essere rilevante, e l'inflazione continuerà a salire».
Secondo Franco, il rischio a livello europeo è che «la ripresa sia messa a rischio da scossoni dei mercati finanziari». «È un momento critico», ha aggiunto il ministro, spiegando che «di fronte al peggioramento delle prospettive, la politica economica fronteggia sfide notevoli e difficili scelte». «Servono - ha scandito - coesione a livello nazionale, coordinamento a livello europeo e politiche lungimiranti». A suo avviso «è essenziale che la ripresa non perda forza propulsiva» e che «venga mitigato l'impatto dello shock energetico sul potere d'acquisto delle famiglie e sulla competitività delle imprese». In sintonia con le parole di Franco la voce del commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni. «La mia opinione - ha esordito al Forum di Milano - è che lavorando insieme e gestendo le sfide nel modo migliore, la crescita resterà positiva». «Senz'altro - ha aggiunto - sarà inferiore al 4% delle nostre stime invernali, ma non penso che siamo destinati alla stagflazione». In particolare, ha sottolineato il commissario Gentiloni, Bruxelles ha affrontato il nodo del Patto di Stabilità. «La decisione che abbiamo preso - ha spiegato - è che rivaluteremo la situazione dopo le nuove stime che verranno presentate il 16 maggio, dunque più o meno a fine maggio, e a seconda di quanto sarà profondo l'impatto della guerra decideremo se è necessario posporre la clausola generale di salvaguardia».
Quanto poi alla reazione dell'Europa all'invasione russa dell'Ucraina, Gentiloni ha sottolineato la «unità impressionante» e la «risposta forte e veloce» di Bruxelles attraverso sanzioni che «avranno un impatto devastante sull'economia russa e già lo stanno avendo, con il rublo crollato del 40% e le previsioni per una recessione e un'inflazione a doppia cifra».
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