È allarme contagi per la festa Inter. Scontro sui divieti tra Salvini e Sala

Bufera per la folla in Duomo. Il prefetto: "Più rischi con la piazza chiusa". Locatelli: "Così disonorati 120mila morti". Il leader leghista: "Si poteva usare il Meazza". Il sindaco: "No, gli stadi sono chiusi"

È allarme contagi per la festa Inter. Scontro sui divieti tra Salvini e Sala

L'hanno già battezzata la «variante nerazzurra». Il rischio che la festa dei 30mila tifosi in piazza Duomo a Milano per lo scudetto Inter conquistato con quattro giornate di anticipo porti a una risalita dei contagi a metà maggio è più che concreto. Il virologo Fabrizio Pregliasco teme che «ci sarà un incremento dei casi tra 14 giorni. Anche se all'aperto il rischio è ridotto, cantare per lungo tempo diventa un elemento di rischio». Duro il coordinatore del Cts Franco Locatelli: «La gioia si può comprendere ma deve prevalere il senso di responsabilità: 121mila morti devono averci insegnato qualcosa. Onorare la loro morte vuol dire evitare assembramenti». Dagli esperti alla Regione Lombardia che corre con la campagna vaccinale per raggiungere l'immunità di gregge. «Era probabile che si verificassero eventi di questo genere - sottolinea il governatore Attilio Fontana - e speriamo che si evitino in futuro perchè rischiano di essere pericolosi. Speriamo non ci siano conseguenze, lo potremo dire tra due settimane».

Nel mirino da due giorni il sindaco Beppe Sala che da interista «quasi ultrà» come si autodefinisce ha dovuto trattenere anche l'entusiasmo per lo scudetto atteso per undici anni: nessun commento sulla vittoria del club. I suoi canali social sono bollenti, centinaia le critiche per non aver saputo prevenire gli eventi. Il leader della Lega su Twitter domanda se «non poteva far entrare 20mila tifosi in uno stadio che ne contiene 80mila invece di tacere e scappare? Milano ha ancora un sindaco?». Sala pubblica la nota del prefetto di Milano Renato Saccone che difende la gestione della sicurezza: «Quando il popolo dei tifosi in modo assolutamente spontaneo e non organizzato scende in strada per festeggiare lo scudetto atteso da anni bisogna coniugare le ragioni della prevenzione del contagio con la gestione dell'ordine pubblico e la tutela della incolumità delle persone - spiega -. Chiudere piazza Duomo, spazio ampio e con numerose vie di esodo, avrebbe creato assembramenti ancora più densi e rischiosi. E di fronte a 30mila tifosi esultanti non si usano idranti né ha senso transennare una città. Si opera per evitare incidenti di ogni natura, che non ci sono stati, per ridurre nei tempi la festa, per salvaguardare attività commerciali e il diffuso passeggio domenicale in zona gialla». Saccone assicura che «sono stati approntati servizi mirati e flessibili, sapendo che la gestione dell'ordine pubblico è equilibrio tra interessi non sempre collimanti e i risultati positivi non sono facilmente visibili perché consistono spesso in ciò che non accade». Sala aggiunge una chiosa polemica: «Nel frattempo l'ex ministro dell'Interno Salvini chiede se potevo far entrare i tifosi allo stadio. No, perchè gli stadi sono chiusi, e come entrano ed escono 20mila tifosi senza assembramenti?». Conclude con l'hashtag «ministro per caso». Ma la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli attacca: «Sala non accampi scuse e non si trinceri dietro le parole del prefetto. Quanto accaduto è gravissimo sotto il profilo della sicurezza sanitaria e uno schiaffo a chi per mesi, a causa delle restrizioni, non ha lavorato o non ha ancora potuto riaprire. Evitare situazioni di rischia è un dovere di chi amministra la città. Non ci vuole molto a transennare o chiudere strade e piazze prima di un evento assolutamente annunciato».

La Curva Nord ne prepara già altri due, che potrebbero richiamare ancora migliaia di persone.

Il primo sabato prossimo per Inter-Sampdoria, «accoglieremo la squadra all'esterno dello stadio Meazza, chiediamo a tutti di evitare manifestazioni presso i punti simbolo della città per non incorrere in sanzioni - scrive sui social -. E il 23 maggio a San Siro, una mega festa scudetto dalle 9 del mattino».

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