Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica sollecita il governo a trovare soluzioni per evitare che aziende estere possano approfittarsi del Coronavirus e mettere in difficoltà le realtà industriali e finanziarie italiane. E Conte risponde in Aula: «I più preziosi asset strategici vanno protetti ad ogni mezzo. Saremo in grado di lavorare in questa direzione a partire dal prossimo provvedimento normativo che stiamo predisponendo per aprile». Ieri il Copasir, presieduto dal leghista Raffaele Volpi, si è riunito a palazzo San Macuto. Dall'incontro è scaturito che è quanto mai necessario, in questo frangente, «sollecitare il governo a individuare e inserire in propri provvedimenti le migliori risorse e risposte possibili, anche con tempo determinato, a difesa degli interessi nazionali afferenti alle realtà finanziarie ed industriali strategiche per il Paese». Un altro punto necessario consiste nell'accertamento «che alcuni profili di urgenza inseriti nella decretazione del governo, in particolare nel settore delle telecomunicazioni e dell'informatica, nelle loro declinazioni semplificative, non consentano inserimenti surrettizi di aziende, che il comitato aveva già segnalato in settori di acquisizione di dati personali e strategici».
A corollario di ciò il Copasir ha invitato il presidente del Consiglio a individuare per essi indicazioni specifiche e ad assumerne in modo costante i flussi informativi utili al formarsi delle opzioni politiche sempre considerandone gli specifici compiti definiti per legge, ovvero attenendosi alle peculiarità distinte e non interpretabili tra agenzie di intelligence ed organi di analisi e coordinamento. In questo momento le aziende italiane che rischiano di più sono Eni, Enel, Assicurazioni Generali, Leonardo. Realtà che vanno tutelate con ogni mezzo dalla prospettiva che possano finire in borsa a prezzi di saldo ed essere acquistate da sciacalli esteri che si approfitterebbero.
Ma si parla anche di 5G e di aziende cinesi (vedi Zte e Huawei) che sarebbero pronte a fare il «grande salto». Mentre il Copasir spinge verso la realizzazione del cloud nazionale che però comporterebbe una revisione della normativa attuale.
Tra gli argomenti trattati anche l'opportunità di istituzione di un'autorità delegata per i Servizi e quella di vigilare sui disordini nel Meridione in tempo di Coronavirus. Il Comitato, nel ribadire fiducia e ringraziamento alle risorse umane dell'Intelligence, resta a disposizione per collaborare con le istituzioni.
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