"Missione quasi impossibile". Allarme scrutatori per le elezioni

Le due città, insieme a Milano, si occuperanno dello spoglio del voto degli italiani della circoscrizione Europa. La fiorentina Meucci: "Missione quasi impossibile"

"Missione quasi impossibile". Allarme scrutatori per le elezioni

Le elezioni anticipate al 25 settembre mettono in difficoltà Bologna e Firenze. Il motivo? L’assenza di scrutatori. Le due città, insieme a Roma, Milano e Napoli, hanno l’obbligo di procedere allo spoglio del voto degli italiani all’estero. In altri termini, bisogna trovare migliaia di persone in più rispetto al solito. Un allarme che ha spinto i due sindaci, Dario Nardella e Matteo Lepore, a scrivere al Ministero dell’Interno.

Per quanto riguarda Bologna, il Comune deve trovare 2.200 scrutatori e 370 seggi in più. Cifre importanti a un mese e mezzo dal voto. Il Comune di Firenze, invece, dovrà trovare 1.200 scrutatori e 300 seggi in più. Le due città, insieme a Milano, si occuperanno dello spoglio dei voti della circoscrizione Europa. A Roma, invece, toccherà la circoscrizione Sud America, mentre a Napoli gli altri continenti.

Come riportato dal Corriere della Sera, sono stimate circa 833 mila schede in più. Numeri importanti, soprattutto in un periodo in cui è difficile trovare scrutatori. L’assessore fiorentino Elisabetta Meucci, titolare dell’Anagrafe, ha evidenziato: “La legge è stata emanata il 2 luglio, pensando alle elezioni nel 2023. Serve una moratoria”. Non resta che capire se la missiva di Nardella e Lepore al Viminale sortirà gli effetti sperati.

Le due città al momento non riuscirebbero a garantire il regolare svolgimento della procedura elettorale, la Meucci ha confermato che il problema non è legato all’organizzazione materiale ma alla mancanza di scrutatori: “Siamo molto preoccupati, è una missione quasi impossibile”, riporta Repubblica. A Firenze gli iscritti al’alba degli scrutatori sono circa 1.400, ma al referendum del 2 giugno rinunciarono in 700, la metà esatta.

Una delle possibili soluzioni è quella di allestire una piattaforma per raccogliere eventuali disponibilità volontarie, senza dover essere iscritti all’albo. Poi, spiega il quotidiano, verranno precettati i dipendenti comunali con la speranza che arrivino le deroghe del caso.

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