All'Università arriva il libretto transgender

All'Università arriva il libretto transgender

Genova Un doppio tesserino per studenti transgender con indicato «il nome corrispondente all'identità di genere». È bufera sul caso del «doppio badge», messo in campo dall'Università di Genova - attraverso il suo Comitato Pari Opportunità - per studenti transgender che potranno chiedere il rilascio di un nuovo libretto elettronico, che tenga conto dell'identità di genere alla quale lo studente sente di appartenere.

Una misura che risale al 2015, in questi giorni l'Ateneo ha informato gli studenti. Da qui il via ad una polemica, arrivata fino in Regione Liguria. Obiettivo del comitato: «Offrire un servizio - si legge sulla pagina web ufficiale - ma anche promuovere una cultura rispettosa delle differenze». Una possibilità interpretata da qualcuno come il via libera ad una sorta di «doppia identità accademica».

«Siamo allibiti. C'è un'anagrafe italiana presso cui si è registrati con il proprio nome e cognome - ha replicato Matteo Rosso, consigliere regionale ligure - se ci saranno dei cambiamenti si faranno prima all'anagrafe e poi in Università».

Ma quello di Genova non è il primo caso. «L'idea - replica il rettore dell'Università di Genova, Paolo Comanducci - prende spunto da altre università italiane come Napoli, Torino, Padova o Bergamo. Noi su richiesta possiamo rilasciare un badge ai soli fini della presentazione all'esame o per i servizi interni, con foto attuale e il nome che questa persona ha scelto per quando sarà finito l'iter di modifica anagrafica.

È un atto di sensibilità umana per persone che hanno un aspetto esteriore che non corrisponde al dato anagrafico e che possono avere un problemi di identificazione agli esami». La misura riguarda una decina di casi su 30mila studenti genovesi.

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