Almeno 6 episodi sospetti e il Gruppo Fs denuncia: "Ipotesi di sabotaggi"

L'esposto dell'azienda alla Digos: "Incidenti anomali". I dubbi su un'operazione premeditata

Almeno 6 episodi sospetti e il Gruppo Fs denuncia: "Ipotesi di sabotaggi"
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Troppi guasti, troppe anomalie dietro ai disagi che nelle ultime settimane hanno mandato in tilt il trasporto ferroviario causando una sfilza di ritardi e cancellazioni. E scatenando una bufera sul ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Ferrovie dello Stato mette in fila quello che non torna in un esposto affidato ieri alla Digos della Questura di Roma, che l'ha trasmesso alla Procura della Capitale. Una scelta, quella del Gruppo, che arriva dopo «l'ennesimo incidente anomalo sulla rete», e dettata anche da quanto starebbe emergendo dall'indagine interna in corso. Cioè «circostanze altamente sospette», soprattutto per «gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi - fa sapere Fs - Non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete. Il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando qualche interrogativo». Sullo sfondo, l'ipotesi grave che la società chiede di valutare ai magistrati è quella di un presunto sabotaggio. Nella denuncia si parla di «una serie di eventi, gravemente critici, temporalmente ravvicinati, che hanno interessato in maniera significativa la regolarità del servizio ferroviario, con gravi ripercussioni sugli utenti e impatti negativi per il Gruppo Fs a vari livelli, anche di natura sociale e politica». I sospetti, in particolare, riguardano almeno sei episodi considerati anomali, sebbene «si presentino, all'apparenza, collegati tendenzialmente a disfunzioni di natura tecnica». Secondo Ferrovie non si può escludere che si tratti invece di «attività interne e/o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il Gruppo ed il relativo management». Attività «interne o esterne». Non si esclude dunque che possibili manomissioni, tutte da verificare, arrivino anche da dentro l'azienda. «Un fatto rilevante e molto preoccupante», commenta il Mit.

I legali di Ferrovie, da quanto filtra, ci lavoravano da tempo. Ma ai magistrati segnalano, tra gli altri, episodi che si sono verificati pochi giorni fa, tra l'11 e il 15 gennaio sull'Alta velocità e non solo. Il primo, un Freccia che alle 7.11 dell'11 gennaio ferma tra Milano Centrale e Milano Lambrate «a causa della disalimentazione della linea elettrica con rottura del cavo elettrico e pantografo danneggiato». Il pantografo è uno strumento fondamentale, si trova a bordo treno e permette di captare la corrente elettrica dalla linea aerea di contatto. Dopo circa trenta minuti, anche un Italo in partenza da Milano Centrale, «comunica di avere il pantografo danneggiato», costringendo Fs a sospendere la circolazione tra le due stazioni. Che viene ripristinata alle 15, ma il risultato è un disastro: ritardi fino a 30 minuti per 50 treni Av, tra 30 e 60 minuti per altri 28, e 12 vengono cancellati. Il 13 gennaio, sulla Roma-Napoli, alle 7:05 un guasto a un deviatoio a Gricignano causa a 15 Frecce e 10 Italo fino a 90 minuti di ritardo.

Il 14 gennaio sulla Firenze-Roma, si rompe una rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord. Poche ore dopo, alle 14, sulla Firenze-Chiusi, ci sono problemi con gli interruttori che causano altri ritardi sulle linee regionali. Ancora, il 14 gennaio, questa volta nel nodo della Capitale.

Tra le 18:10 e le 18:57 «una disalimentazione della linea di contatto di Roma Termini» per un guasto a una cabina elettrica a Porta Maggiore. Ritardi fino a 160 minuti. Infine, ieri mattina: alle 5:10 ancora una «disalimentazione» nel deposito Manutenzione Alta Velocità. E un'altra giornata nera per i viaggiatori.

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