Prorogato fino al 31 luglio lo stato d'emergenza. Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, Silvio Brusaferro «alla luce degli scenari epidemiologici e considerato il sovraccarico attuale dei servizi territoriali ed ospedalieri» rende noto che il Cts ha deciso di mantenere lo stato di emergenza fino al 31 luglio «per affrontare al meglio le misure di contenimento e supportare la campagna vaccinale». Insomma dal 26 molte regioni passeranno in zona gialla ma con lo stato d'emergenza gli esperti sono pronti a ripristinare misure di contenimento più restrittive.
E il bollettino quotidiano non offre tregua. I nuovi contagi sono 12.074 e i decessi con salgono: 390 contro i 316 di due giorni fa. Sale il numero dei tamponi eseguiti 294.045, ovvero 147.317 in più rispetto al giorno precedente, e dunque il tasso di positività scende al 4,1 contro il 6 di due giorni fa.
Molto lentamente scende anche la pressione sul sistema sanitario. I posti letto occupati da malati Covid nei reparti di medicina scendono di 487 unità per un totale di 23.255 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva sono 3.151 con 182 nuovi ingressi.
L'unica via d'uscita ribadiscono tutti gli esperti è il raggiungimento dell'immunità per la maggioranza della popolazione con la vaccinazione di massa. Ma la campagna vaccinale incontra sempre nuovi ostacoli ai quali si aggiunge spesso una faticosa gestione da parte delle regioni. Tra le tante polemiche sollevate durante l'accidentato percorso del piano nazionale vaccini le molte dosi destinate ad una fantomatica categoria «altro» che purtroppo comprende anche tanti vaccinati che non appartenevano alle categorie alle quali doveva essere destinata in via prioritaria la vaccinazione.
Da ieri sul portale della presidenza del consiglio che registra l'andamento della campagna sono state specificate meglio le categorie alle quali è già stata somministrata almeno una dose di vaccino. Sono state aggiunte le categorie soggetti fragili e caregiver; ospiti rsa; le fasce d'età over 60.
E proprio sul fronte del mancato rispetto delle priorità di vaccinazione, indicate dal commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, da registrare in Calabria la polemica sollevata dal consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, nei confronti del commissario Guido Longo, che ha deciso di vaccinare tutti i dipendenti del Dipartimento della tutela della salute con dosi Pfizer.
Decisione che ha provocato la sollevazione degli altri dipendenti della regione con il risultato che Longo ha promesso di vaccinare tutti i dipendenti. «Entrambe le decisioni -denuncia Molinaro- costituiscono una palese violazione delle regole in materia di vaccinazione anti Covid».
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