Altro fango su Bertolaso "Notizie ad orologeria"

Il nome dell'ex capo della Protezione civile spunta nel caso di Donna. Lui: a tre giorni dal ballottaggio...

Altro fango su Bertolaso "Notizie ad orologeria"

Il nome di Guido Bertolaso è da anni garanzia e sinonimo di competenza per le grandi emergenze. Considerato il miglior tecnico che abbiamo in Italia, dopo aver vissuto per alcuni anni una condizione aventiniana tornando a fare il medico in prima linea in Africa in attesa che si chiarisse la sua situazione giudiziaria, nel 2020 è stato chiamato in via straordinaria a ricoprire l'incarico di consulente in Lombardia, Marche, Sicilia e Umbria per l'emergenza Covid.

E a pochi giorni dal ballottaggio ha accettato la proposta di Enrico Michetti che gli ha chiesto di fare il commissario per il Giubileo e per l'emergenza rifiuti in caso di vittoria. Una disponibilità importante, sottolineata ieri anche dalla candidata al ruolo di pro-sindaco Simonetta Matone. «A Bertolaso a cui farei un monumento, ricordo un tragico Consiglio dei ministri sull'emergenza rifiuti a Napoli, arrivai che in autostrada c'era uno scenario apocalittico, lui in 15 giorni ha risolto il problema».

Poche ore dopo l'annuncio del suo possibile incarico, però, il nome di Bertolaso finisce sui giornali. Il motivo? Viene citato per il caso di Donna, nell'inchiesta che coinvolge l'ex socio di Giuseppe Conte accusato di traffico di influenze dopo la denuncia dell'imprenditore Buini. Interpellato da Repubblica l'ex capo della Protezione Civile racconta: «Un giorno mi chiama questo ragazzo che avevo conosciuto a una partita di golf e mi fa: Guarda che io posso fornire mascherine a norma, perfette, certificate, però Arcuri non lo conosco. Allora io gli dico: Bene, questa è la sua mail istituzionale, scrivigli e sarà lui a valutare. Ma io non ho raccomandato nessuno! Ad Arcuri poi ho scritto un sms: Ti chiamerà questo ragazzo che forse può aiutarvi». Bertolaso aggiunge anche di aver conosciuto Arcuri a Palazzo Chigi nel 2007, quando «un alto funzionario della Presidenza del consiglio, governo Prodi, mi convoca per presentarmi due persone: Arcuri e Giampi Tarantini». Una circostanza smentita in maniera decisa dallo stesso Arcuri: «Bertolaso, e gliene do atto, non smentisce di avermi introdotto Buini, cosa peraltro perfettamente lecita. Sono invece esterrefatto nell'apprendere che io lo avrei incontrato, nel 2007 a Palazzo Chigi, nell'ufficio di un alto funzionario della Presidenza del Consiglio, peraltro non identificato, dove gli avrei presentato Tarantini. Entrambe le notizie sono false, mai conosciuto in vita mia il signor Tarantini».

Naturalmente, al di là della querelle Bertolaso-Arcuri, quello che colpisce è la coincidenza temporale e il coinvolgimento mediatico, in una vicenda in cui non ha evidentemente alcuna responsabilità.

«Sono notizie partigiane, a orologeria, singolare tirare fuori questa vicenda a tre giorni dal ballottaggio» dice al Giornale. «Se arrivano questi colpi bassi evidentemente c'è un timore. Il mio impegno con Enrico Michetti è da civil servant. Ho fatto una scelta di vita rinunciando a candidarmi a sindaco. Non cerco una poltrona o un incarico, ma dopo aver vaccinato la Lombardia sarei onorato di fare qualcosa per la mia città con un incarico da commissario governativo. La questione, peraltro, è seria.

Le discariche di Aprilia e di Civitavecchia chiuderanno a fine ottobre e Roma non saprà più dove smaltire la sua immondizia. Una situazione drammatica simile a quella di Napoli a cui non si potrà certo ovviare con i bla bla di chi dice che porterà la differenziata al 60%. Bisognerà fare qualcosa di concreto».

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