Il duello con gli ex premier Renzi e Monti, lo scontro impietoso con M5s sul famigerato Superbonus, la polemica con il Pd.
Al Senato il secondo round parlamentare di Giorgia Meloni, alla vigilia del Consiglio europeo, si trasforma in una sorta di corrida con le opposizioni. Con la premier che risponde colpo su colpo alle critiche: il senatore a vita Monti la punge sul «protettorato morale» di Elon Musk («Troppa provincialistica soddisfazione per il plauso di certi potenti»)? «Ma che film avete visto?», reagisce lei. «Io non consento ingerenze. Ho buoni rapporti con un sacco di gente, ma non prendo ordini da nessuno, e dovreste esserne contenti. Mentre altri leader pensavano che avere buoni rapporti equivalesse a eseguire pedissequamente». Poi, rivolta alla dem Simona Malpezzi che solleva lo stesso problema: «Avete cambiato idea su Musk dopo che si è schierato per Trump. Ma sono felice che anche voi del Pd siate diventati sovranisti: una grande impresa di Musk esserci riuscito». Al Pd non perdona il comportamento tenuto in Europa sull'incarico a Fitto: «Avete accettato che il commissario italiano venisse preso in ostaggio per garantire il via libera alla commissaria spagnola scelta da Pedro Sanchez: è gravissimo».
Meloni (che esprime la «solidarietà del governo» con Salvini, in attesa di sentenza) ribadisce il suo no all'«ideologico» Green Deal: «Nessuno nega l'emergenza climatica», ma «la sostenibilità non può avere come prezzo la deindustrializzazione». La strategia Ue quindi è sbagliata, e va corretta.
Il botta e risposta con Renzi,che prosegue sui social, è punteggiato da reciproche battute che spaziano dalle «basette di Milei» (che la premier doverebbe farsi crescere per diventare più liberista, secondo lui) al «cappotto di Obama» (sfoggiato da Renzi, secondo lei). Il leader di Iv le dà ragione, con una punta di veleno, su Fitto («Chi era contro è anti-italiano, vero. Ma allora anche chi come lei era contro Mogherini o Gentiloni») e anche sul successo del G7: «Un trionfo scenografico: bravissima la premier che ha portato il Papa a parlare di intelligenza artificiale». Ma attacca sulla finanziaria blindata con l'ennesima fiducia: «Se ci fosse un accordo con le opposizioni sui tempi, senza il voto di fiducia, sarei più che disponibile», replica la premier.
Ma è in risposta agli attacchi dei 5S che Meloni non risparmia colpi: «Ci venite a spiegare che dobbiamo mettere più soldi sulla sanità quando avete bruciato miliardi e miliardi per far rifare la seconda casa gratis ai benestanti? Ho firmato una Finanziaria da 30 miliardi, e nel solo 2025 ne dovremo spendere 38 per il vostro Superbonus». I contiani strillano e schiumano, escono dall'aula con fare indignato: «Non rimango a farmi prendere per il c... da quella deficiente», sbraita nel Transatlantico di Palazzo Madama la presidente della Commissione di vigilanza Barbara Floridia (che con il governo tratta alacremente le poltrone Rai). «La premier fa la bulla», inveisce un'altra. Tumulti in aula anche quando la premier rivendica di aver «buttato fuori 36 camorristi dalle case occupate di Caivano, di cui prima nessuno si era accorto. Inutile che fate Oohh...».
Meloni sorride: «Vedo che il clima si è un po' deteriorato, vi auguro lo stesso buon Natale». E proprio per Natale i parlamentari Fdi fanno una colletta per il regalo alla premier: un letto per la nuova casa al Torrino.
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