È stata una giornata nera quella di ieri per l'amministrazione Obama e non per via di scontri al Congresso, leggi bloccate, o terribili novità in arrivo da qualche remota parte del mondo. La notizia della tragica morte a soli 46 anni per un cancro al cervello del figlio del vice presidente Joe Biden, Beau, è stata ricevuta con dolore non soltanto dai membri del partito democratico, ma anche dai rappresentanti repubblicani. Il presidente Barack Obama ha detto d'essere in lutto con la moglie: «Io e Michelle preghiamo umilmente il buon Dio di vegliare su Beau Biden e di proteggere e confortare la sua famiglia sulla Terra», è scritto in una nota della Casa Bianca.
Il figlio del vice presidente Biden, un avvocato ed ex procuratore generale dello stato del Delaware, capitano in un'unità della Guardia nazionale in Irak nel 2008, non aveva potuto seguire le sue ambizioni politiche proprio a causa di problemi di salute. Già nel 2010, a soli 41 anni, aveva avuto un infarto. Tre anni dopo è stato ricoverato la prima volta per curare il cancro che sembrava nel 2013 essere scomparso dopo un'operazione e vari cicli di chemioterapia e radioterapia. Il sogno era quello di candidarsi come governatore del Delaware ma un risorgere del tumore pochi mesi fa lo ha fatto desistere. «Avere sogni a lungo termine è una buona cosa... - aveva detto nel 2010 dopo il suo infarto all'AP - ma avere un piano non ha mai funzionato per me, perché la vita si è sempre messa in mezzo».
La morte di Beau Biden è resa ancor più tragica dal passato del vice presidente, che poche settimane fa aveva definito i figli Beau e Hunter la sua «redenzione». Nel Natale del 1972, la prima moglie del vicepresidente, Neilia, e la figlia Naomi morirono in un incidente in auto. A bordo c'erano anche i due fratelli maschi, che rimasero gravemente feriti, tanto da far temere per la loro vita. Joe Biden era stato eletto il secondo più giovane senatore degli Stati Uniti, poche settimane prima. Alla notizia, ha ricordato in un commovente discorso durante la campagna presidenziale Obama-Biden del 2008 il figlio Beau - il futuro numero due della Casa Bianca ritrovatosi padre single di due bambini di 3 e 4 anni decise di rinunciare al Senato. Fu allora che intervenne tra gli altri Ted Kennedy, già provato dai suoi lutti familiari: lo convinse a servire e Biden giurò al capezzale dei figli in ospedale.
«Il Delaware può trovarsi un altro senatore, i miei figli non possono avere un altro padre» è il ricordo di quei giorni del figlio, raccontato alla Convention democratica di Denver, Colorado. In quell'occasione Beau - marito e padre di due figli - ha ricordato come per anni il padre fosse tornato ogni sera da Washington a Baltimora «per metterci a letto, essere con noi quando ci svegliavamo da un brutto sogno e prepararci la colazione».
Anche se non paragonabile al dramma della famiglia Biden, il secondo episodio della giornata nera della Casa Bianca potrebbe avere lievi conseguenze politiche. Il segretario di Stato John Kerry si è rotto ieri un femore dopo una brutta caduta in bicicletta in Alta Savoia, in Francia. Non lontano da Ginevra, dove sabato ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano Mohamad Javad Zarif per i colloqui sull'accordo nucleare. Appassionato ciclista, Kerry aveva da tempo organizzato assieme alle autorità della vicina Francia un giro in bici da corsa su un breve tratto del percorso che fra pochi giorni seguirà il Tour de France. È caduto dopo aver urtato un marciapiede. Dopo un breve ricovero all'ospedale di Ginevra, pochi chilometri oltre il confine francese, è tornato nella sua città, Boston, per essere seguito dai medici che lo avevano già operato all'anca.
Il segretario di Stato era all'inizio di una indaffarata settimana diplomatica: avrebbe dovuto volare in Nigeria per il giuramento del neo-presidente Muhamadu Buhari, poi a Madrid per un bilaterale e a Parigi per
un incontro della coalizione anti-Stato islamico. Non è ancora chiaro quale sarà l'impatto della caduta sui prossimi viaggi per siglare il controverso accordo sul nucleare iraniano, che dovrebbe essere ratificato a giugno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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