Anagrafe e co-working. Poste aiuta il rilancio di 7mila piccoli Comuni

Investiti 1,2 miliardi per una rete di sportelli Pa. Mattarella: "Tutelata la nostra identità"

Anagrafe e co-working. Poste aiuta il rilancio di 7mila piccoli Comuni

Un investimento da 1,2 miliardi dei quali 800 milioni provenienti dal Fondo complementare al Pnrr. È questo il progetto «Polis» di Poste Italiane presentato ieri a Roma. L'obiettivo è dare un nuovo volto ai 7mila uffici postali dei piccoli centri al di sotto dei 15mila abitanti per renderli più accoglienti e trasformarli in sportello unico digitale di prossimità attivo 24 ore su 24. I cittadini potranno richiedere certificati anagrafici e di stato civile, la carta d'identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale per i neonati, certificati previdenziali e giudiziari, e numerosi altri servizi che si aggiungono a quelli tradizionali di Poste (corrispondenza, logistica, prodotti finanziari e assicurativi e tlc).

I lavori di ristrutturazione e di adeguamento tecnologico degli uffici postali sono partiti subito dopo il via libera della Commissione Ue a fine ottobre. Sono stati già completati ti 40 uffici postali e sono 230 i cantieri aperti. Entro l'anno saranno avviati i lavori in 1.500 nuovi uffici «PolisPoste Italiane». In queste strutture saranno installati 7mila Atm Postamat, 4mila postazioni per l'erogazione dei servizi pubblici self-service, 500 locker per la consegna di pacchi e altri beni, attivi 24 ore su 24. Verranno inoltre realizzate 5mila colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Poste Italiane creerà, inoltre, 250 «Spazi per l'Italia», una rete di coworking con oltre 10mila postazioni di lavoro e di riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. La rete di «Spazi per l'Italia» sarà creata attraverso la trasformazione di edifici direzionali e di grandi uffici postali e i primi 37 saranno aperti entro fine 2023.

«Poste è una azienda di mercato che ha interpretato la trasformazione del mondo che ci circonda, ampliando il proprio perimetro per intercettare le esigenze dei clienti», ha sottolineato l'ad di Poste, Matteo Del Fante, di fronte alla platea di 7mila sindaci. «Siamo anche un'azienda pienamente consapevole del ruolo che svolge per il sistema Paese», ha aggiunto ricordando che «abbiamo mantenuto l'impegno di non chiudere uffici postali nemmeno nei Comuni più piccoli». Di qui il progetto «Polis» che «nasce per garantire a 16 milioni di italiani che vivono nei Comuni con meno di 15mila abitanti pari opportunità di accesso ai servizi della Pa», ha concluso. A margine dell'evento Del Fante ha confermato che «a breve Poste offrirà alle famiglie italiane contratti di luce e gas molto interessanti».

«Voglio ringraziare Poste Italiane per l'impegno a conservare gli uffici postali, che sono un elemento di riferimento dell'identità», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla presentazione. «Questa è una scelta importante, è la determinazione che dimostra la possibilità di non seguire la deriva della riduzione dei servizi dei cittadini», ha aggiunto il capo dello Stato. «Questo è un progetto che insegna: il messaggio che si manda è che noi vogliamo unire l'Italia, garantire a tutti i cittadini lo stesso identico diritto ad accedere ai servizi: non ci rassegniamo all'idea che ci siano territori e servizi di serie A e B», ha detto nel suo intervento il premier Giorgia Meloni.

«Gli uffici postali «rappresentano i segni concreti della presenza pubblica nella vita quotidiana», ha chiosato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, rimarcando come «anche in termini puramente contabili l'iniziativa realizza un'ottima sinergia tra pubblico e

privato». Il vicepresidente vicario Anci e deputato di Fi, Roberto Pella ha dichiarato: «Sosteniamo con forza il progetto di Poste: è sempre stata una nostra battaglia per la quale ci siamo impegnati e spesi in Parlamento».

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