Anche Orlando e Calenda critici sulle intercettazioni

In difesa del leader della Lega Matteo Salvini, dopo le intercettazioni di magistrati in cui sostanzialmente si diceva che aveva ragione ma che bisognava andargli contro, interviene una parte della sinistra.

Anche Orlando e Calenda critici sulle intercettazioni

In difesa del leader della Lega Matteo Salvini, dopo le intercettazioni di magistrati in cui sostanzialmente si diceva che aveva ragione ma che bisognava andargli contro, interviene una parte della sinistra. Se ne parla nel Pd, con il vicepresidente del partito, Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia, che riporta d'attualità la necessità di riformare il Csm. Movimento anche in «Azione», il partito di Carlo Calenda al quale gli ultimi sondaggi di Euromedia research attribuiscono di aver raggiunto quota 3 per cento nei consensi.

Parla con nettezza Calenda via social: «Quello che è accaduto verso Matteo Salvini è inaccettabile e gravissimo. Un liberale difende i diritti di tutti, illiberali compresi. Sempre». Orlando solleva critiche: «Francamente, non erano i magistrati che indagavano su Salvini e siamo di fronte a una chat nella quale si valutano questioni di carattere politico generale. Dopodiché, non emerge uno spaccato particolarmente bello». Orlando si concentra sul futuro. «Io credo che ci sia una seria riflessione, e su questo sono d'accordo con Salvini, su come riformare il Csm. Perché credo che ci siano dei meccanismi emersi che vanno affrontati» ha detto a «Radio anch'io».

Nel frattempo Matteo Renzi, leader di Iv, nella sua enews si giustifica con chi l'ha criticato per aver salvato

dalla sfiducia il ministro 5s Alfonso Bonafede: «Costa fatica mettere in secondo piano una battaglia che ti sembra giusta in nome dell'interesse del Paese. Era accaduto ad agosto per mandare a casa Salvini, è accaduto oggi».

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