Anche una toga di Milano tra i clienti degli hacker

La giudice Raineri contattò Gallo per spiare e smascherare le presunte infedeltà del marito

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«Oggi era il compleanno della tizia e di questo sono sicura, lui sostiene di non averla più vista né sentita... Voglio capire se c'è stato un acquisto che possa essere vagamente un regalo perché vuol dire che la relazione non si è interrotta». Così Carla Raineri, giudice del tribunale di Milano, si sfogava con Carmine Gallo, l'ex poliziotto alla guida di Equalize. E gli chiedeva di fare di tutto per scoprire i segreti di suo marito, in odore di liaison extraconiugale.

È una storia privata di gelosia e di sofferenza, quella che riguarda la Raineri, giudice della prima sezione civile della Corte d'appello di Milano. Un magistrato fuori dal coro, che per andare a fare il capo di gabinetto del sindaco Virginia Raggi a Roma aveva rinunciato a una presidenza e aveva litigato col Csm, salvo scontrarsi poco dopo anche con parte della giunta grillina e tornare a Milano. Dove da ieri diventa il simbolo della potenza di penetrazione nelle istituzioni della macchina di dossieraggi allestita da Gallo. Anche lei, la Raineri, si è rivolta ai segugi di Equalize. Ma l'inchiesta era già avviata, i carabinieri erano già addosso a Gallo e agli altri, i contatti tra l'ex poliziotto e la giudice sono stati ascoltati in diretta. Compresa la convocazione di Gallo nell'ufficio della Raineri a palazzo di giustizia. Finisce con la scena senza precedenti di Gallo che viene seguito e pedinato su per gli scaloni del palazzaccio, fotografato mentre bussa alla porta della Raineri con una busta bianca in mano, e ne esce poco dopo senza busta.

Dentro la busta, c'erano i risultati degli accertamenti compiuti da Gallo su richiesta della giudice. Oggetto delle visure illegali, i conti correnti del marito della Raineri. Il timore di essere tradita ossessiona la giudice, e attraverso un amico si rivolge a Gallo. «Voleva sapere se tra un conto corrente di un certo signore che si chiama Galato erano passati dei soldi a un'altra donna, una di Palermo che fa le pulizie». Raffaele Galato è il marito della giudice, la colf è la presunta amante.

Gallo per la Raineri è l'ultima sponda, «ha chiesto ai carabinieri di fargli le informazioni, ha chiesto alla Finanza e gli hanno fatto lo Sdi, lo ha fatto pedinare senza autorizzazione, ha fatto cinque o sei reati uno appresso all'altro», racconta l'ex poliziotto a Pazzali. E riporta la richiesta della giudice: «Poi se volete pure intercettarlo abusivamente».

Gli accertamenti per conto della giudice si estendono al marito della presunta amante, un marocchino che viene passato al setaccio dallo staff di Gallo, «per quanto riguarda la signora magistrato tutta la parte Sdi l'ho chiarita», dice l'ex poliziotto. Uno dei collaboratori di Gallo racconta così il rapporto con la giudice: «Mi ha detto mio marito si sco... la M., io vi do i redditi dei M. perché li pagavo io come badante di mia madre, vi do tutti i redditi di mio marito perché siamo in comunione dei beni». Il 13 gennaio, l'investigatore e il magistrato si incontrano una prima volta, all'entrata del palazzo di giustizia. Il 3 febbraio, seconda visita, questa volta nella stanza della Raineri, sotto gli occhi degli investigatori. Ma la giudice non è ancora contenta, a giugno chiede ancora a Gallo «sarebbe possibile fare un riscontro bancario ma dettagliato?». «Sì certo». Per giustificarsi, la Raineri dice di temere una estorsione ai danni del marito, «non vorrei che ci fosse anche di mezzo una sorta di ricatto, nel senso voglio soldi per togliermi di mezzo definitivamente", mi servirebbe proprio fare una verifica dettagliata di tutte le uscite di maggio e di giugno».

Ma a luglio, quando Gallo torna dalla

Raineri, la musica è cambiata: «Lei sta per allontanare il marito quindi gli sta depredando tutte le imprese, tutti gli immobili e poi lo farà mettere con l'amministratore di sostegno, perché lei ha il potere di fare questo».

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