Area sportiva riqualificata, addio al centro degli orrori

In 7 mesi recuperato il parco teatro di violenze. La premier: "Commossa". Don Patriciello: "Qui mezzo governo, non ci credevo"

Area sportiva riqualificata, addio al centro degli orrori
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Dall'inferno alla speranza. Lo Stato, dopo anni di latitanza, rimette piede nel parco Verde di Caivano, quartiere popolare nella provincia di Napoli, abbandonato al degrado e in mano alla camorra. Il governo Meloni ci mette la faccia (e i soldi): 13 milioni di euro per riqualificare, in meno di 7 mesi, il centro sportivo ex Delphinia, che fu il teatro di sevizie e violenze nell'estate scorso ai danni delle due cuginette. Un episodio che richiamò l'attenzione dei media ma soprattutto spinse don Maurizio Patriciello, parroco che da anni si batte a mani nude in quel quartiere contro la camorra, a lanciare un appello al premier. I 13 milioni investiti nella riqualificazione del centro sportivo sono una parte dei 30 milioni stanziati nel decreto Caivano. La struttura sportiva è stata ristrutturata e risanata, tra qualche giorno potrà essere frequentata dai ragazzi del territorio. Più di 50mila metri quadrati, aree per le più svariate discipline sportive. Oltre alla piscina vi sono anche campi da calcio, da tennis e padel (foto). Accanto un parco pubblico che è stato bonificato e risistemato dai carabinieri della Forestale. E poi un teatro con 500 posti e un'arena. A gestire la nuova struttura sportiva saranno le Fiamme oro della Polizia di Stato. «Oggi inizieranno gli Open Day, il 10 giugno prenderanno vita anche i campi estivi per i bambini e i ragazzi di questo territorio» ha annunciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri a Caivano. Il centro sarà dedicato alla memoria di Pino Daniele, mentre il parco Urbano al giudice Livatino. «La mia emozione è ai limiti della commozione - ha detto Meloni. Caivano è una delle mie principali scommesse. Il messaggio è che lo Stato può fare la differenza, può mantenere i suoi impegni, qui lo Stato e le istituzioni si sono comportate come dovrebbero comportarsi sempre. Questo vuol dire accendere una speranza in un territorio in cui molto spesso le istituzioni hanno pensato che speranza non potesse esserci. È un messaggio molto potente». Soddisfatto don Maurizio Patriciello: «Quando ho scritto al presidente Meloni non avrei scommesso un euro, e invece dopo 8 giorni qui è venuto mezzo governo. Quello che sto vedendo faccio fatica a crederlo». All'inaugurazione presente una pattuglia di ministri tra cui il titolare dell'Interno Matteo Piantedosi che sottolinea: «Lo Stato c'è». Per il ministro dello Sport Andrea Abodi invece «è solo l'inizio di un percorso più ampio».

La sinistra rosica di brutto, Sandro Ruotolo attacca: «L'inaugurazione del Centro sportivo non nasconde il fallimento del Decreto Caivano». Dal fronte di maggioranza ribatte Letizia Giorgianni (Fdi): «Oggi un segnale di rinascita di un territorio abbandonato per decenni nell'illegalità e nel degrado».

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