Per qualche ora la Norvegia ha rivissuto il dramma del 22 luglio 2011, quando Anders Behring Breivik, dopo aver messo in scacco con un'azione diversiva la polizia di Oslo, trucidò 77 persone al raduno dei Giovani Laburisti sull'isola di Utoya. Ieri sera il dramma si è consumato nella località di Kongsberg, cittadina di 27mila abitanti a 70 chilometri a sud ovest della capitale. Un uomo, le cui generalità non state ancora fornite, armato di arco e frecce, ha compiuto una strage muovendosi indisturbato in sei punti differenti della città. Nel suo blitz ha ucciso almeno 6 persone, ma il bilancio sembrerebbe parziale, ferendone una trentina, tra cui anche un poliziotto. L'assalto è iniziato intorno alle 18. L'uomo è stato fermato soltanto dopo un'ora dalla strage, ferito dalla polizia, si troverebbe piantonato al Drammen Hospital, dove per altro sono state ricoverate decine di persone. Non ci sarebbero feriti in pericolo di vita, anche se è stato allertato l'ospedale universitario Drammen di Oslo per accogliere eventuali pazienti.
Nonostante l'assalitore sia stato fermato, la città di Kongsberg continua a trovarsi in stato d'allerta. Al momento infatti non si sa se l'uomo neutralizzato abbia agito da solo o se sia stato aiutato da qualche complice. Il ministro della giustizia e della gestione delle emergenze Monica Maeland è stata informata della situazione a Kongsberg e sta seguendo da vicino gli sviluppi. In nottata il governo si è radunato in seduta straordinaria per valutare l'emergenza. «La situazione è sotto controllo e la polizia sta indagando per verificare se si tratti o meno di un atto terroristico», ha spiegato la premier uscente Erna Solberg.
Tutto questo mentre il sindaco della località, Kari Anne Sand, ha ordinato il coprifuoco, che poi è stato esteso ad alcuni comuni nelle vicinanze. In conferenza stampa, intorno alle 22, il capo della polizia Oyvind Aas ha assicurato che «non abbiamo ancora elementi a sufficienza per capire se si è trattato del gesto di un folle, oppure se si possa nascondere un'azione di matrice terroristica». Sul numero e il nome delle vittime Aas ha spiegato che «prima di fornire ulteriori informazioni è necessario avvisare i parenti delle vittime». Il capo della polizia ha anche confermato che sono stati usati arco e frecce. Non è noto se siano state utilizzate altre armi. L'azione è avvenuta in una zona residenziale davanti ad alcuni negozi. Secondo le prime ricostruzioni riportate dai media norvegese, l'attacco sarebbe partito da un supermercato, la Coop Extra, sul lato ovest di Kongsberg. Da qui l'aggressore si sarebbe spostato in altre cinque zone della città, tutte isolate dalle autorità.
Durante la lunga diretta del canale televisivo TV2 si stanno susseguendo interviste a testimoni oculari che hanno visto l'uomo correre per strada e colpire i passanti. Più di uno dei testimoni ha riferito che l'aggressore era anche armato di coltello e di armi da fuoco. La stessa emittente ha mostrato sul suo sito una foto inviata da un testimone che mostra una freccia nera piantata in un muro.
Tra le testimonianze, particolarmente drammatica quella di Ida Skinnes e Armantas Dragunas, una giovane coppia di fidanzati. A TV2 raccontano di aver sentito urla in strada e di aver visto l'arciere correre. «Siamo scappati verso il primo portone aperto. È stato terribile. Solo all'arrivo della polizia siamo usciti dal nascondiglio».
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