
Cori per Hamas e per il regime iraniano, insulti a Liliana Segre, agenti feriti e sedi di partito prese di mira: i cortei per la festa della Liberazione confermano i timori della vigilia. Bologna, Bergamo, Torino, Trieste, Parma. Ma anche Roma e Milano: in tutte le città italiane vanno in scena assalti e disordini. Antagonisti, pro Pal, Carc e sigle varie di sinistra mantengono le aspettative. Il bilancio più grave si registra nelle città di Bergamo e Torino. A Bergamo il risultato della manifestazione è di 7 agenti di polizia feriti e un denunciato. Una cinquantina di appartenenti alla «Rete di Bergamo per la Palestina» è venuta più volte a contatto con le forze dell'ordine nel tentativo di avvicinarsi alla Brigata ebraica. A Torino scene di guerriglia urbana: gli incidenti sono iniziati nella serata di giovedì. La sede di Fratelli d'Italia nel quartiere Barriera Milano a Torino è stata assediata da estremisti di sinistra. Ma i gruppi antagonisti e dei centri sociali hanno assaltato anche le forze dell'ordine schierate per l'ordine pubblico. E infine ieri il fantoccio di Salvini è stato esposto a testa in giù. «L'aggressione alla sede di Fdi in Barriera di Milano è un fatto inquietante», attacca la senatrice Fdi Paola Ambrogio. «A Bologna il corteo violento di Potere al Popolo, Cambiare Rotta, Osa e altre sigle dell'antagonismo, che niente hanno a che fare con le celebrazioni del 25 aprile, imbratta la città» denuncia Stefano Cavedagna, europarlamentare di Fratelli d'Italia. Nella città bolognese bruciate bandiere dell'Ue.
Duro il commento di Matteo Salvini: «Certa sinistra parla di libertà e di pace, poi vanno in piazza a insultare le Forze dell'ordine e con la mia immagine a testa in giù. I nostri nonni hanno lottato per lasciarci un'Italia bella e libera, non saranno 'sti quattro fessi a intimidirci». Il leader della Lega, su X, aveva anche postato una frase della Carta di Chivasso, documento autonomista e antifascista, che risale al 1943: «Il federalismo garantirà nel futuro assetto europeo una pace stabile e duratura unica garanzia contro un ritorno della dittatura». La violenza si è rivolta poi contro alcuni esponenti del Partito radicale colpevoli di aver esposto alcune bandiere dell'Ucraina. Nella città di Parma la Brigata ebraica è stata accerchiata da un gruppo di manifestanti pro durante il corteo organizzato dall'Anpi per la celebrazione degli 80 anni della liberazione. I Pro Pal hanno subito iniziato ad inveire contro la Brigata ebraica con insulti e minacce, fino al momento di massima tensione, quando i componenti della Brigata ebraica sono stati accerchiati dai filo-palestinesi. L'intervento degli agenti di polizia presenti al corteo, che si sono interposti tra le due fazioni, ha evitato lo scontro fisico.
Tra gli antagonisti sono spuntate bandiere e simpatizzanti del regime iraniano. Il tutto è successo a pochi passi dalla testa del corteo, dove erano presenti anche il sindaco di Parma, Michele Guerra, e il presidente della provincia ducale, Alessandro Fadda. A Milano dove l'allerta era altissima, non si sono registrati particolari disordini. Da segnale insulti e cartelli contro Liliana Segre.
L'altra piazza calda era quella di Roma, porta San Paolo. Gli studenti di Potere al Popolo hanno bruciato la bandiera Ue mentre tra Anpi e pro Pal si è sfiorata la rissa. I due cortei, partiti insieme da largo Bompiani, si sono poi separati, come già programmato, superato ponte Spizzichino.
L'Anpi verso parco Schuster, e gli studenti insieme a Pap verso San Paolo. «Guerrafondai. Via il Pd dal corteo», hanno urlato gli studenti che in seguito hanno bruciato una bandiera della Nato. Il momento di tensione è avvenuto su via Ostiense. Disordini anche nella città di Trieste.
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