È iniziata all'hotel Ergife l'assemblea nazionale del Pd che darà il via al congresso dem. In platea candidati "ufficiali" come Nicola Zingaretti, e in pectore, come Marco Minniti. Dopo l'apertura dei lavori da parte di Matteo Orfini, la parola a Frans Timmermans e quindi al segretario uscente Maurizio Martina. Assente Matteo Renzi e molti renziani.
"Mettiamo in campo insieme una nuova stagione di unità": è l'appello lanciato all'assemblea del Pd dal segretario uscente nel confermare le dimissioni. "Capita che in una forza come la nostra troppo spesso non riusciamo a fare prevalere gli elementi che ci uniscono e che sono tanti e prevalenti rispetto a quelli che ci dividono, mettiamo in campo un congresso in grado di stupire l'Italia per la sua concretezza, correttezza e capacità di creare unità vera. Per questo coerentemente con il mandato di luglio confermo qui le mie dimissioni", ha osservato Martina.
"Io penso di potere dire che in questi mesi difficili, in cui nulla era scontato, siamo riusciti a impostare un lavoro di ricostruzione, ne sono orgoglioso e sono consapevole che è solo l'inizio di un impegno più radicale e forte nella fase nuova che si è aperta il 4 marzo", ha detto Maurizio Martina. Che poi ha aggiunto: "Passi cruciali sono ancora da compiere, questo percorso ha solo cercato di dare alcuni segnali di premessa per un lavoro di ricostruzione come è stato con la manifestazione i piazza del Popolo, la prima che ha dato un segnale di reazione e che ha dimostrato come questo partito sia essenziale per l'alternativa alla destra".
A proposito di Europa, Martina poi ha dichiarato: "Non c'è sovranità fuori dalla sfida europea. Timmermans si carica sulle spalle una battaglia cruciale per il futuro. Ha fatto bene a dire qui che tocca a noi prendere per mano la sfida di cambiamento dell'Europa rispetto a chi vuole distruggerla o imbalsamarla. Ci deve essere una forza popolare capace di parlare ai cittadini europei. Dobbiamo costruire insieme un progetto e una prospettiva rispetto all'Europa che vogliamo.
In un passaggio complesso come quello che stiamo vivendo apriamo il nostro congresso e ci domandiamo giustamente quale strada vogliamo prendere". Per Martina "serve una Europa più giusta e più solidale, che sconfigga alla radice quella illusione che nella distruzione del progetto europeo si trova più tutela. È una follia".
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