Assistenti, viaggi e serate. Il conto salato di Brigitte che fa infuriare la Francia

Crescono le spese per la première dame: oltre 315mila euro l'anno. Macron pensa al rimpasto

Assistenti, viaggi e serate. Il conto salato di Brigitte che fa infuriare la Francia
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Trecentoquindicimilaottocentootto euro. Tanto ha speso Brigitte Trogneux, moglie di Emmanuel Macron, nel 2022: 865 euro al giorno, e cioè la cifra che molti francesi riescono a guadagnare in un mese. Un fiume di denaro pubblico uscito dalle casse di Palazzo, dettagliato nell'ultima relazione della Corte dei Conti: quella (temutissima dagli inquilini dell'Eliseo) sulle spese e sulla gestione dei servizi della presidenza della Repubblica francese in cui si «pesano» i coniugi.

Il conto è salato, e in aumento rispetto all'anno precedente (292.454 euro) e al 2020 (291.826). E ha fatto saltare la mosca al naso ai francesi già alle prese con inflazione e carovita; prezzi del carburante alla pompa rimasti alti e il peso di bollette energetiche con aumenti progressivi previsti da agosto (+10%), con rincari ulteriori da febbraio 2024 (+17). Lei, invece, première dame, settant'anni compiuti ad aprile, non si è fatta problemi ad attingere al «fondo» dell'Eliseo. E tra assistenti, viaggi e serate ha fatto di nuovo infuriare la Francia profonda.

Dopo la polemica del 2020, per le spese legate ai fiori e ai giardini di Palazzo rimessi a nuovo su sua indicazione (mentre mezza Europa cercava in un metro di balcone il respiro da lockdown), l'anno scorso sono stati i viaggi a pesare sul «suo» budget. Un francese su tre ha ammesso di non potersi permettere vacanze. È invece emerso che Brigitte si è mossa, e parecchio, lo scorso anno: 14 viaggi ufficiali da first lady, metà all'estero, al seguito del presidente. Ma si contano pure 16 tappe in Francia della sola Brigitte, in aumento rispetto al 2019, anno di paragone rispetto al biennio Covid. Oltre a viaggi «in treno o in macchina», gran parte delle spese Brigitte l'ha poi destinata alla remunerazione dei dipendenti: due assistenti personali; una assistente per gli assistenti e un'altra assistente condivisa con il consigliere per le memorie di Macron. Una mini-équipe i cui stipendi rientrano nel «salvadanaio première dame», che non prevede invece spese per abiti, né fondi per consulenze.

Dal 2017, quello di première dame non è più un ruolo ufficioso, ma disciplinato dalla «Carta di trasparenza» che attribuisce incarichi: di rappresentanza nei vertici e negli incontri internazionali; risponde alle richieste delle personalità d'Oltralpe e straniere che desiderano incontrarla; sovrintende ai ricevimenti all'Eliseo; sponsorizza eventi di beneficenza, come l'opération Pièces jaunes, la campagna con raccolta fondi concentrata sulla salute mentale degli adolescenti. La «Carta» esiste solo da sei anni, ma un'interrogazione all'Assemblée del 2013 consente paragoni anche con chi ha preceduto Brigitte. Con 5 collaboratori, Valérie Trierweiler, compagna di Hollande, fece per esempio sborsare ai francesi «solo» 236.904 euro l'anno; ben al di sotto di Brigitte. Spendacciona fu bollata Carla Bruni: accanto a Sarkoy riuscì a spendere 720mila euro l'anno, tra 8 dipendenti e chi s'occupava del suo sito dall'Eliseo.

Ma per i giudizi contano anche le circostanze. E quella in cui si trova Macron non è favorevole. Il costo della moglie influenza l'opinione pubblica. L'atteggiamento dell'ex insegnante, con i 30 minuti di sport al giorno rivendicati in un'intervista, e la vantata attenzione per costose pratiche salutiste, cardio-training, aerobica e pesi, è quello di una donna privilegiata; mentre nel Paese c'è chi fatica ad arrivare a fine mese.

Macron ad aprile aveva promesso 100 giorni di duro lavoro per scacciare le tensioni post-riforma delle pensioni. Nel mezzo è esploso il caos banlieue. E anziché tracciare un vero bilancio, ha annunciato un rimpasto di governo.

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