Matteo Salvini è ancora al centro delle attenzioni di Left, giornale che si dichiara di sinistra.
Questa volta, la rivista ha pubblicato sui social un'immagine (ormai diventata virale) dove si mettono a confronto Salvini e Adolf Hitler partendo da una frase del primo (''Chi aiuta i clandestini, odia gli italiani'') e che secondo Left è molto simile a una frase che avrebbe detto il dittatore tedesco (''Chi aiuta gli ebrei, odia i tedeschi'').
L'attacco non è una novità per la sinistra: ma quello che è interessante è quello che ha scritto Il Dolomiti: la frase di Hitler, infatti, è introvabile. Questo non significa che Hitler non possa averla detta da qualche parte. Ma nei testi del leader nazionalsocialista non si trova. Come afferma la testata: "Il nostro Anansi (alias Stefano Bannò) che tra un concerto e l'altro, in questi anni, ha trovato il tempo di ottenere una laurea triennale in lettere classiche (con tesi in storia del cristianesimo) e una magistrale in Filologia e Critica Letteraria (oltre oggi a svolgere un dottorato in ''Le forme del testo'' sempre al Dipartimento di Lettere dell’Università di Trento) ha scritto al giornale di sinistra chiedendo se esistessero fonti su quella citata frase di Hitler e la risposta di Left è parsa davvero incredibile: ''Il mein kampf, l'olocausto, le leggi razziali, una quindicina di anni di nazismo possono bastare?'".
E di fronte alla nuova richiesta del blogger, la risposta di Left è ancora più assurda: "È stata estrapolata dalla Storia''. Insomma, la frase incriminata non si trova in nessun testo di Hitler, ma in compenso, l'immagine di Salvini paragonato al dittatore tedesco continua a circolare sui social network. Evidentemente, per attaccare il ministro dell'Interno, vale anche inventarsi frasi di personaggi storici.
Tanto che la risposta del "giornale di sinistra" è ancora più comica: "Voi che ne pensate, i nipotini del Furher (sic) ci quereleranno per diffamazione? Per aver messo in bocca a hitler una frase razzista e antisemita?''. Una risposta che appare ancora più assurda se si pensa che è proprio quella rivista ad accusare gli altri di mistificare la realtà.
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