Aumentano i casi ma con più tamponi. I test sierologici presto in farmacia

I positivi di ieri sono 1.370 con 92.403 esami. Dieci i morti, un focolaio a Polignano a Mare. A Verona via alla sperimentazione del vaccino sviluppato dallo Spallanzani su 12 volontari

Aumentano i casi ma con più tamponi. I test sierologici presto in farmacia

Si sale con i contagi Covid-19, ma chi temeva di sfondare quota 2mila può stare tranquillo. Quella soglia resta piuttosto lontana.

Alla fine è una giornata decisamente positiva quella raccontata dal bollettino del ministero della Salute: i nuovi casi passano dai 1.108 di lunedì a 1.370, ma l'allarme è decisamente sgonfiato dal numero dei tamponi fatti, che salgono molto di più: da 52.553 a 92.403. Ciò produce un deciso abbassamento dell'indice di positività, calcolando rapportando i contagi ai test. Lunedì questa percentuale era dell'2,10 per cento, ieri è stata dell'1,48 per cento, tornando ai livelli di qualche giorno fa.

La classifica dei contagi vede in testa la Lombardia con 271 casi a fronte di 20.781 tamponi (indice dell'1,30 per cento), davanti alla Campania con 249 casi e 7.991 tamponi (3,11) e alla Puglia con 143 e 3.590 (3,98). Sopra quota cento anche Lazio (129) e Veneto (105). Poi nove regioni in doppia cifra e sette a una sola cifra. Nessuna regione è stata ieri Covid-free.

Il numero totale dei casi è di 280.153, mentre sono 33.789 i positivi attuali. Di essi 31.336 sono in isolamento domiciliare fiduciario (+754), 1.760 ricoverati in reparti ordinari (+41) e 143 in terapia intensiva (+1). Dieci i morti, dei quali 2 in Lombardia, Veneto e Puglia, e uno ciascuno in Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana e Liguria. Il totale dei morti attualmente è di 35.563, dei quali 16.888 (vale a dire il 47,49 per cento) in Lombardia.

Come evidenziato dai numeri le regioni che destano le maggiori preoccupazione sono al momento la Puglia, la Campania, la Sardegna e la Liguria. In particolare a Polignano a Mare, in Puglia, ci sono stati 78 positivi in un'azienda in cui tutti i dipendenti sono stati sottoposti a tampone dopo che un'operaia era risultata positiva. I dipendenti contagiati sono circa la metà di quelli testati.

E mentre il ministero della Salute annuncia che i test sierologici «validati dall'Istituto superiore di sanità e dal Comitato tecnico-scientifico» saranno disponibili in farmacia «secondo modalità di svolgimento e di trasmissione dei dati da concordare con le autorità sanitarie», al Centro ricerche cliniche-Policlinico G.B. Rossi di Verona è partita la sperimentazione del vaccino Grad-Cov2, il candidato vaccino italiano contro Sars-Cov-2, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. La fase I della sperimentazione, messa a punto da un team di ricercatori e clinici dell'istituto Spallanzani di Roma in collaborazione con ReiThera, è già partita nel centro romano il 24 agosto scorso e da ieri è stata avviata anche in Veneto. Dodici i volontari di Verona, sei vaccinati ieri e altri sei nei prossimi giorni (quattro sono medici). In totale sono novanta i volontari che parteciperanno a questa prima fase, suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età superiore ai 65 anni. Se i primi risultati di questa fase saranno positivi, entro la fine dell'anno potranno prendere il via le fasi 2 e 3, che saranno condotte su un numero maggiore di volontari anche in Paesi dove la circolazione del virus è più attiva.

E sempre a proposito di vaccino, Barbara Sambuco, general manager della sede di Anagni di Catalent Inc, la società che in base a un accordo con AstraZeneca si occuperà di infialare il vaccino sviluppato insieme all'università di Oxford e in collaborazione con Irbm di Pomezia, ha annunciato che è iniziata la produzione dei lotti di prova e che «entro settembre partiremo con il test media fill per simulare il processo asettico, e aspettiamo per metà ottobre i materiali da AstraZeneca per partire con la produzione del vaccino». Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza il vaccino dovrebbe essere disponibile in Italia già per fine anno.

E Robbio in provincia di Pavia è il primo comune a sottoporre per la seconda volta (la prima ad aprile) tutti i suoi 6mila abitanti a test sierologico, grazie al regalo di Technogenetics, azienda italiana specializzata, che ha donato al sindaco i test «pungidito».

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