L'Australia ha un premier «paisà». Si chiama Anthony Albanese ma non è certo Cettolaqualunque. È il leader del Partito Laburista che ha sconfitto il primo ministro uscente Scott Morrison con la sua coalizione conservatrice. I laburisti hanno ottenuto 73 seggi, venti in più della coalizione liberal, e avrà bisogno di «pescare» dai seggi conquistati da altre liste. Fanno gola i 9 dei Verdi. Questioni di ingegneria elettorale che non inficiano la vittoria di Albanese.
Albanese, nato a Sydney 59 anni fa, sarà il 31esimo primo ministro australiano, il primo di origini italiane. Suo padre, Carlo Albanese, era infatti originario di Barletta, mentre la madre è di origini irlandesi. Anthony ha però avuto un rapporto a dir poco controverso con il papà, che ha conosciuto solo molti anni dopo, poco prima della sua morte avvenuta in Italia nel 2014. Come racconta la biografia del politico, Albanese: Telling it Straight (Albanese: parlando chiaro), uscita nel 2016, l'uomo aveva abbandonato lui e la madre, Maryanne Ellery, poco dopo la sua nascita. Eravamo nei primi anni Sessanta e anche nella progressista Australia non era facile per una giovane donna con un bambino gestire lo «scandalo» di un abbandono, a maggior ragione nell'ambiente profondamente cattolico delle due famiglie. Così venne raccontato a Anthony e al resto del mondo che Carlo era morto in un incidente d'auto. Solo all'età di 14 anni Anthony poté conoscere la verità dalla madre: Carlo nel 1962 lavorava come steward su una nave da crociera sulla quale conobbe e sedusse Maryanne, che stava facendo l'unico viaggio oltreoceano della sua vita. Poi la giovane era tornata in Australia incinta ma senza Carlo. Un comportamento, quello di Albanese senior, che rende quando meno buffo l'entusiasmo del segretario del Pd Enrico Letta, che così twitta: «Fantastico. Un bel po' di orgoglio italiano oggi in Australia con la vittoria del leader del Labor Anthony Albanese, prossimo Primo Ministro! Il primo di origini italiane». Chissà infatti se Albanese junior è così orgoglioso di essere italiano.
Albanese nel corso della campagna elettorale si era detto più volte sicuro della sua vittoria ed era per questo stato accusato di arroganza da parte dell'avversario Morrison. Le sue parole dopo il trionfo sono però all'insegna del fair play. «Stasera Scott Morrison mi ha chiamato per congratularsi con me e il Partito Laburista per la nostra vittoria alle elezioni. Io l'ho ringraziato e lo ringrazio per il servizio che ha reso al nostro Paese come primo ministro». Poi però, esaurito il galateo, ecco la gloria. «Gli australiani hanno votato per il cambiamento», ha detto riferendosi agli ultimi nove anni di guida conservatrice. E aggiungendo: «Il mio team lavorerà ogni giorno per riunire gli australiani. E guiderò un governo degno del popolo australiano. Un governo coraggioso, laborioso e premuroso come lo è il popolo australiano».
Albanese ha promesso di trasformare l'Australia in una «superpotenza» delle energie rinnovabili. Il suo primo impegno importante sarà la partecipazione martedì prossimo in Giappone al vertice del Quad (che oltre ad Australia e Giappone riunisce anche Stati Uniti e India).
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