Auto scoperta e mini corteo. Roma al centro del mondo per l'ultimo viaggio del Papa

Processione di mezz'ora, la bara visibile. Presenti capi di Stato, detenuti e Ong. Capitale blindata

Auto scoperta e mini corteo. Roma al centro del mondo per l'ultimo viaggio del Papa
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Alla fine il Papa del popolo non avrà un funerale di strada. O meglio, l'ultima versione delle esequie prevede, al termine della cerimonia funebre sul sagrato di San Pietro, una processione accelerata rispetto a quello che si era stabilito nei giorni scorsi. Non più un corteo «a passo d'uomo», ma un tempo di percorrenza stimato in mezz'ora circa per percorrere i 5 chilometri fra il Vaticano e la basilica di Santa Maria Maggiore. È la variazione della vigilia, in una giornata che ha trasformato la capitale nel centro del mondo, con gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino intasati di capi di Stato, teste coronate, primi ministri da tutti i continenti. Centotrenta delegazioni e una folla di fedeli che hanno atteso pazientemente il proprio turno per rendere omaggio alla salma di Francesco, prima della chiusura della bara.

Oggi alle 10 i funerali cui dovrebbero partecipare fra le duecento e le duecentocinquantamila persone. Un concentrato senza precedenti di potenti e devoti, i primi e gli ultimi della terra, Donald Trump e i carcerati cui Francesco era particolarmente legato e che hanno ricevuto un permesso ad hoc dal Tribunale di sorveglianza. Ci saranno, citando alla rinfusa, Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen ma anche i migranti e i rifugiati, compresi nella pattuglia della ong Mediterranea.

Dunque, si è scelto, nei limiti del possibile, di semplificare la seconda parte del rito. La salma uscirà dalla Porta del Perugino, non passerà per la piazza, gremita all'inverosimile, viaggerà su un'auto scoperta per permettere a tutti di vedere la bara. Ma dovrebbe essere un viaggio più breve e asciutto. Si ritorna all'ipotesi di partenza che prevedeva una procedura più snella per raggiungere Santa Maria Maggiore. Anche se nessuno può dire con certezza quel che accadrà lungo il percorso, con altre trecentomila persone assiepate nel cuore di Roma. Può darsi che il convoglio sia comunque costretto a procedere a passo d'uomo e in quel caso i tempi fatalmente si dilateranno.

La Questura di Roma ha fatto una simulazione e impostato il metronomo della giornata: la sepoltura, un evento riservato con le telecamere che verranno lasciate fuori, potrebbe avvenire entro le 14. Alle 16 i cardinali passeranno la Porta Santa di Santa Maria Maggiore e si inginocchieranno davanti alla tomba. Alle 17 celebreranno tutti insieme i Vespri.

Insomma, nel giro di poche ore e di pochi chilometri quadrati si muoveranno e si sfioreranno tre mondi diversi. Quello, immenso, dei fedeli. Quello dei potenti della terra che magari approfitteranno del momento straordinario per scambiare quattro chiacchiere in un frangente di guerre e tensioni internazionali, infine quello dei vertici della Chiesa, i cardinali, alle prese con un turbinio di incontri e riunioni, tecnicamente le congregazioni, per conoscersi, scambiare opinioni e ascoltare il parere degli over ottanta che non entreranno in conclave ma restano figure autorevoli, forse decisive in questa fase preparatoria che si concluderà con l'ingresso nella Sistina fra il 5 e il 6 maggio.

La domanda che i giornalisti accreditati, 2.700 a ieri pomeriggio, si fanno è cosa farà Trump: partirà subito? Ma c'è chi scommette che risalirà solo in serata sull'Air Force One, «ormeggiato» nell'area cargo di Fiumicino, fra imponenti misure di sicurezza, undicimila uomini schierati sul territorio e addirittura una no fly zone sui cieli della Capitale. Vedrà von der Leyen, l'avversario nella contesa dei dazi? O magari improvviserà un mini vertice con Volodymyr Zelensky, pure lui in San Pietro (anche se la sua presenza è in dubbio), secondo le postazioni assegnate in francese, la lingua della diplomazia, dal cerimoniale.

In prima fila ci saranno le autorità italiane - cominciando dal capo dello Stato Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, e Giorgia Meloni e il Presidente dell'Argentina Javier Milei, scortato dalla sorella Karina. Alle 10 sì comincia e a presiedere sarà Giovan Battista Re, decano del sacro collegio.

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