Autobomba, ucciso un generale russo. Il Cremlino: "Opera degli 007 ucraini"

Moskalik, consulente per le operazioni di guerra, saltato in aria in un quartiere residenziale di Mosca

Autobomba, ucciso un generale russo. Il Cremlino: "Opera degli 007 ucraini"
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La procura di Mosca ha aperto un fascicolo per omicidio, traffico illecito di esplosivi e terrorismo dopo l'attentato che ieri mattina è costato la vita al generale Yaroslav Moskalik, 59 anni, ex vice capo operativo dello Stato maggiore delle forze armate russe. Una telecamera di videosorveglianza ha ripreso gli attimi dell'attentato, il filmato sta facendo il giro della Rete. Si vede Moskalik, con una borsa della spesa, dirigersi verso un'auto, che esplode uccidendolo sul colpo. Il dramma si è consumato a Balashikha, cittadina a 20 km a ovest di Mosca.

Alle 10.40 Moskalik è uscito di casa, una palazzina del microdistretto di Aviatorov, quartiere dove vivono parecchi militari in pensione. L'uomo sembra voler raggiungere la sua auto, una Skoda Kodiaq, ma un'altra parcheggiata dietro la sua, una Volkswagen Golf, salta in aria, danneggiando anche vetrate e porte del complesso residenziale. In un primo momento si era diffusa la notizia che fosse esploso l'impianto a gas della Volkswagen, ma nelle ore successive gli inquirenti hanno trovato tracce d'esplosivo e frammenti di un detonatore. Nel mirino degli attentatori c'era proprio l'alto ufficiale di Mosca, e la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova sostiene che «i servizi speciali ucraini sono coinvolti nel barbaro assassinio. Kiev parla di pace, ma in realtà alimenta l'escalation». E Peskov ribadisce: «È terrorismo di Kiev». Nel corso delle indagini è stato identificato il proprietario della Volkswagen, si tratta di Ignat Kuzin, residente a Sumy, in Ucraina. Sentito dalla polizia, l'uomo ha spiegato di aver denunciato nei giorni scorsi il furto della propria auto.

Nel 2015 Moskalik aveva partecipato ai negoziati sulla risoluzione della guerra del Donbass. L'incontro, a cui presero parte anche il ministro degli Esteri Lavrov e l'attuale portavoce del Cremlino Peskov, si era tenuto a Chateau de Benouville, in Normandia. Negli ultimi anni Moskalik era stato consulente militare per le operazioni di campo in Siria e in Ucraina. Lo scorso anno fece scalpore una sua dichiarazione durante una conferenza nella quale spiegò che gli Stati Uniti aiutavano i curdi a estrarre illegalmente petrolio in Siria.

Si tratta del secondo attentato a esponenti di spicco delle Forze armate russe in pochi mesi. Il 17 dicembre 2024 era deceduto, sempre a causa dell'esplosione di un ordigno, il generale Igor Kirillov, capo delle forze di difesa radio-nucleare. L'omicidio era stato attribuito da Mosca anche in quella circostanza agli 007 di Kiev.

Sulla morte di Moskalik il presidente ucraino Zelensky non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, piuttosto irritato dall'aver appreso che il missile di fabbricazione nordcoreana, che giovedì ha

provocato la morte di 12 persone nel quartiere Svyatoshinsky di Kiev, contenesse parecchi componenti prodotti da aziende americane. Su X Zelensky ha esortato gli alleati a mettere più pressione e sanzioni su Mosca e Pyongyang.

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