È ritornata l'autocertificazione. Clicca qui e scarica il modulo

Il sottosegretario alla salute Zampa: "Per il momento non c'è stata una indicazione. Conte si era detto contrario, ma chi dovra andare in zona rossa per motivi inderogabili dovrà comunque dimostrarlo"

È ritornata l'autocertificazione. Clicca qui e scarica il modulo

Secondo quanto era già stato anticipato nella bozza del nuovo Dpcm, torna il modulo di autocertificazione tanto caro al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed ai membri dell'esecutivo giallorosso, i quali continuano a sostenerlo nonostante gli evidenti e continui scricchiolii che si registrano nella maggioranza. (Clicca qui per scaricare il modulo)

Il modello cartaceo, che andrà stampato e compilato in ogni sua parte nel caso di eventuali controlli da parte delle forze del'ordine messe in allerta per vigilare sugli spostamenti dei cittadini, dovrebbe tornare quindi in auge in concomitanza con la nuova tipologia di lockdown (quella cosiddetta mirata), che ha suddiviso lo stivale in aree di differente colore a seconda del livello di rischio teorico di contagio. L'autocertificazione servirà per potersi spostare nelle ore del coprifuoco imposto dal governo a partire da domani, giovedì 5 novembre ed almeno fino al prossimo giovedì 3 dicembre, quindi dalle ore 22:00 fino alle ore 5:00 del mattino.

Chi si troverà costretto ad effettuare degli spostamenti dovrà quindi definire i motivi di tale inderogabile esigenza, in sostanza gli stessi che già avevamo imparato a conoscere lo scorso marzo, ovvero lavoro, salute o situazioni di impellente e non rimandabile necessità. Se lo spostamento dovesse essere connesso ad un'urgenza, non dovrebbe essere obbligatorio inserire anche il nominativo della persona che si deve incontrare, pare, per motivi di privacy.

Se dalle "zone gialle", in cui i limiti per i cittadini sono meno stringenti (dato che è consentito lo spostamento tra regioni almeno nel caso in cui la meta si trovi nella medesima fascia cromatica e di rischio) ci si sposta in quelle "arancioni" e "rosse", il discorso dovrebbe cambiare.

Per le prime, definite anche a "rischio medio-alto", è infatti vietato lo spostamento da una regione all'altra, a meno che non siano comprovate le stesse esigenze citate in precedenza, ovvero motivi di lavoro, di salute o di estrema necessità. Per le seconde, ribattezzate anche a "rischio alto", vige non solo il divieto di spostamento tra regioni, ma anche quello tra comuni e province rientranti nel medesimo territorio regionale, a meno che non sussistano le solite necessità. Per queste ultime due zone, pertanto, l'autocertificazione sarebbe necessaria a documentare in via ufficiale tali esigenze alle forze dell'ordine dispiegate sul territorio per effettuare i controlli.

Che, tuttavia, ci sia un tantino di confusione nell'esecutivo pare leggibile tra le righe di quanto dichiarato dal sottosegretario alla Salute a "Tutta la città ne parla", trasmissione in onda sulle frequenze di RaiRadio 3."Per il momento non c'è stata una indicazione. Conte si era detto contrario, ma chi dovrà andare in zona rossa per motivi inderogabili dovrà comunque dimostrarlo", ha spiegato Sandra Zampa, come riportato da LaPresse, parlando proprio del documento.

"I cittadini italiani sono psicologicamente molto stanchi, però non devono perdere la speranza. Stiamo andando nella direzione giusta", ha aggiunto il sottosegretario."Il Paese non può permettersi un lockdown generalizzato totale, siamo in grado di non farlo.

Ci sono zone dove misure più restrittive andavano assunte e a questo punto sono assunte in modo automatico, quando in base ad alcuni indici si entra in una certa area. Tutti insieme sappiamo ora che se scattano certi indici si entra automaticamente in una zona che comporta, senza più discussioni, restrizioni piu gravi", ha concluso.

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