La nuova idea del ministro Speranza è far autorizzare tutti i vaccini anti-Covid in circolazione, anche quelli non approvati dalle agenzie regolatorie (Ema ed Aifa) così da mettere in regola con il green pass migliaia tra stranieri, colf, badanti, autotrasportatori e altre categorie di lavoratori che hanno completato la vaccinazione con Sputnik piuttosto che Sinovac o Sinopharm.
Due pesi, due misure
"Stiamo provando in Commissione Ue a far approvare un documento che preveda il mutuo riconoscimento dei vaccini anche non comunitari ai fini della libera circolazione delle persone e del rilascio della certificazione verde", afferma il ministro in un'intervista a La Stampa. Così si darebbe la possibilità di equiparare anche quei lavoratori (e di conseguenza, i vaccini) a quelli validi per il green pass rendendoli legali ed evitare che soggetti già vaccinati debbano comunque tamponarsi ogni 48 ore ma il ministro dimentica che se questi vaccini non valgono per la circolazione in Euroopa, un motivo ben preciso c'è: non sono validi perchè non considerati sicuri (e non da oggi).
Perché l'Ue non vuole autorizzarli
Christian Wigand, portavoce della Commissione europea, è stato molto chiaro: "Il riconoscimento del vaccino russo Sputnik ai fini dell'ottenimento del Green Pass può essere deciso a livello nazionale, di base è una decisione dei singoli Stati". La risposta è cristallina: per l'Ema (Agenzia Europea del Farmaco), ma anche l'Aifa, si tratta di vaccini non considerati sicuri, altrimenti sarebbero stati già approvati in emergenza come accaduto nei mesi scorsi con gli altri (Pfizer, Moderna e Astrazeneca) validi per il green pass (ma soprattutto per la salute della collettività). D'altra parte, i dati parlano chiaro: i cinesi Sinopharm e Sinovac hanno un'efficacia appena superiore al 50%, per Sputnik si al 90% ma con dati ritenuti "incompleti" dall'Ema. Il vaccino russo, poi, non ha avuto il via libera neanche dall'Oms.
Le reali intenzioni di Speranza
Insomma, Speranza ha intenzione di modificare il regolamento europeo per mettere in regola gente che potrebbe tranquillamente fare i tamponi come i milioni di italiani che hanno deciso di non vaccinarsi: perché? Da Bruxelles, comunque, arriva un no secco a questa proposta, unica nel panorama europeo perché nazioni quali Francia, Germania o Spagna (per fare solo alcuni esempi) non hanno richiesto alcuna modifica al regolamento europeo sul green pass.
Il ministro potrebbe, però, fare orecchie da mercante e comportarsi come San Marino, che ha autorizzato il siero russo fino al 31 dicembre. Insomma, un argomento delicato con il quale nessuno vuole avere a che fare, nemmeno l'Agenzia italiana del Farmaco che sembra (giustamente) volersene lavare le mani. Sarà l'ennesimo pasticcio di Speranza?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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