Berlusconi torna a Napoli per tirare la volata al candidato azzurro Stefano Caldoro che definisce «un galantuomo» prima di tesserne le lodi politiche, sciorinando i risultati del suo governatorato. Accanto a sé, oltre a Caldoro, c'è la pirotecnica Alessandra Mussolini che indossa una t-shirt con la scritta «jamm'a votà». Qui l'astensione fa paura e i supporters azzurri dicono: «Speriamo che non spostino la partita Napoli-Lazio: così prima dello stadio la gente magari andrà al seggio». Caldoro e De Luca: un testa a testa appassionante visto che gli ultimi dati davano alla pari. Ed è anche derby Berlusconi-Renzi, col secondo a due passi dal Cavaliere, a Salerno, per sostenere il poco amato De Luca.
Ma è Berlusconi show, prima in una conferenza stampa all'hotel Vesuvio poi in un comizio alla Fiera del Levante, in stile '94: ritorna in scena il fidatissimo uomo-sicurezza Roberto Gasparotti, dato per licenziato mesi fa causa austerity; ritorna la ricerca di un leader «che non sia un politico di professione ma provenga dal mondo del lavoro, dell'impresa o del volontariato». Berlusconi dixit. Il tema della successione è quello caldo: «Mi chiedete chi sarà il successore da me designato. Falso problema: solo nelle monarchie il Re sceglie il successore; in democrazia il leader lo sceglie il popolo attraverso le elezioni». Primarie quindi? Nient'affatto perché, spiega, «da un lato le primarie sono manipolabilissime; dall'altro con le primarie la sinistra ha offerto i peggiori sindaci della propria storia». E ancora: «Ci sono già alcuni protagonisti e vedremo se avranno sufficiente carisma». E tutti pensano a Salvini, ora col vento in poppa. Il Cavaliere non si sottrae a un giudizio sul capo della Lega, pur non nominandolo mai: «La Destra in Europa non è mai riuscita a conquistare il governo, si veda la Le Pen in Francia o Nigel Farage in Inghilterra». Quindi difficilmente il capo dei moderati in futuro (Berlusconi parla di «una crociata tra due anni, due anni e mezzo», ndr ) sarà Salvini.
Berlusconi ricorda i suoi successi targati Campania (rifiuti, in primis) e le pecche del governo Renzi: «L'Italia oggi non ha rilevanza a livello internazionale - graffia - Con me, invece, siamo riusciti a porre fine alla Guerra fredda. E poi, quando la Merkel indicò il presidente della Bundesbank da mettere a capo della Bce, io mi opposi e riuscii a portare alla guida della Bce il nostro Mario Draghi». Ottimismo sull'esito delle Regionali: «Pensiamo alla Campania come risultato assolutamente possibile, diamo per certa la vittoria nel Veneto, anche in Liguria è possibile una nostra affermazione».
Sull'immigrazione va giù duro: «Le quote devono farsi ed il governo dovrebbe dire: “Si fa così”, altrimenti si possono metter in atto delle rappresaglie dure».
Il Cavaliere parla anche dei recenti tradimenti di alcuni azzurri: «Sono mestieranti della politica che utilizzano i partiti come dei taxi: pronti a scendere quando conviene». Poi citerà Alfano e Fitto. Cita anche De Mita, ras locale che qui ha spaccato l'Udc: lui se n'è andato con De Luca, i casiniani sono rimasti con Caldoro: «De Mita è coerente. È sempre stato della sinistra Dc, ed è sempre stato rispettato dalla magistratura che ha operato col bisturi, salvando, appunto, la sinistra dc».
Già, la magistratura. Come fare a non citare la legge Severino che proprio qui potrebbe tagliare le ali a De Luca qualora vincesse? Berlusconi è netto: «È stato un sacrilegio perché è stata applicata retroattivamente, contro il basilare principio del Nullum crimen sine lege ».
Ricorda poi le difficoltà del suo periodo da premier («ho sentito sulla pelle l'ostilità del Colle»), attacca Renzi («aveva detto che non sarebbe mai andato al governo senza elezioni») e annuncia quindi il ritorno in grande stile sul piccolo schermo: «Renzi e Salvini sono sempre in tv, io da un anno e mezzo ho al mio attivo zero ore». Ma già da domani si cambia grazie, scherza il Cavaliere, «al cerchio tragico seduto tutto qui in prima fila».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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