Serenella Bettin
In un paio di occasioni forse l'avrebbe baciato, sfiorandogli le labbra. Ma a incastrarla ci sarebbero le chat sul telefonino, con quei messaggi scovati nel cellulare del bambino che a dieci anni non è in grado di comprendere l'uso e il rischio del mondo degli smartphone.
Fatto sta che lei ha quarantuno anni ed era la sua insegnante di sostegno e lui di anni ne ha dieci ed era il suo alunno. I fatti risalgono all'anno scorso quando il bimbo era in quinta elementare. I due si sarebbero scambiati messaggi sul telefonino come gli innamorati. E quindi: «Amore mio», «Ti amo», «Mi sono innamorata di te. Sapessi quanto ti spupazzerei su tutto il mio corpo» e ancora «A dopo amore mio» e anche messaggi più spinti, a cui il bimbo avrebbe risposto, provando a sentirsi grande, non comprendendone forse il significato. A scoprire le chat con quei messaggi sono stati mamma e papà e ora la docente è indagata dalla procura di Vicenza per violenza sessuale su minore nella forma lieve delle molestie. Come riporta il Corriere del Veneto, stando alle accuse, ancora da dimostrare - il bambino sarà sentito il 27 giugno prossimo - la docente, che ha pure una figlia della stessa età dello scolaro, avrebbe instaurato un rapporto con il suo alunno un po' ambiguo.
Il bambino poi in casa si era fatto sempre più pensieroso e questo aveva insospettito i genitori. Un fascicolo è stato aperto nei confronti della insegnante per fare chiarezza sui fatti. Il magistrato di turno ha chiesto a un consulente tecnico di estrapolare il contenuto del telefonino del minore, che nei mesi scorsi è stato sentito da una psicologa con tutte le precauzioni necessarie. Di quel bacio a stampo ci sarebbe anche traccia nelle conversazioni. E con qui messaggi così palesemente espliciti i genitori si sono presentati dai carabinieri a cui hanno presentato denuncia. I fatti risalgono all'anno scorso e il bambino rispondeva in modo più che altro innocente: «Sei bella, mica ti devi truccare». Nel frattempo lui ha iniziato le scuole medie e l'insegnante, che ha sempre negato tutto, non ha più avuti contatti con il minorenne.
Anzi, sarebbe stata lei a respingere le attenzioni del bambino. I legali della donna parlano di un rapporto insegnantealunno corretto, al più un po' affettuoso, ma privo di qualsiasi contenuto e risvolto di natura sessuale. Una docente tra l'altro che nel contesto scolastico è sempre stata stimata e definita «molto professionale».
Il provveditore agli studi di Vicenza ha fatto sapere che contatterà la procura e che per ora non risulta alcun procedimento disciplinare aperto nei confronti della maestra. La procura ha chiesto l'incidente probatorio.
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