Qui il rugby non c'entra nulla. E nemmeno la retorica del terzo tempo. Nell'episodio raccontato da Cherif Traoré, incidentalmente pilone del Benetton Treviso e da quattro anni anche nel giro azzurro, parmigiano di adozione ma nato in Guinea, c'è tutta la stupidità di chi ancora si diverte guardando la pelle degli altri. Alla cena di Natale tutta la squadra trevigiana si scambia gli auguri e anche i regali che, secondo la tradizione, vengono affidati al cosiddetto «Secret Santa», un Babbo Natale anonimo, con il destinatario del regalo ovviamente noto, ma il mittente sconosciuto.
Un modo per passare una serata in allegria tra «pensierini» più o meno graditi, magari sfiorando anche la goliardia, ma il regalo recapitato al buon Cherif ha superato il limite del buon gusto. Qualche carinissimo compagno di squadra ha pensato infatti di far trovare nel sacchetto per il ragazzo di origine africana niente meno che una banana e per giunta marcia... Che l'idiozia possa invadere anche i campi da rugby è possibile, ma la cosa che più ha dato fastidio a Traoré è stata la reazione della platea: «A parte il fatto di reputare il gesto offensivo ha ammesso Cherif la cosa che mi ha fatto più male è stato vedere la maggior parte dei miei compagni ridere. Come se tutto fosse normale. Mi sono dovuto abituare a far finta di nulla di fronte alle frequenti battute razziste, ieri però è stato diverso. Per fortuna alcuni compagni, soprattutto gli stranieri, mi hanno supportato».
Poi in serata pace fatta.
La società ha convocato in sede tutti gli atleti costringendoli a scusarsi con il compagno per un gesto «frutto di una idiozia e nient'altro», come ha chiosato Traoré. «Sono contento che Cherif abbia accettato le scuse capendo l'assurda stupidità compiuta da un proprio compagna di squadra», ha chiuso il caso il presidente del sodalizio trevigiano Amerino Zatta.
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