Il governo britannico al fianco di Nigel Farage nella sua battaglia contro le banche in difesa della libertà d'opinione. La polemica sui clienti scomodi a cui vengono chiusi i conti bancari perché le loro visioni politiche non sono allineate con quelle dei vari istituti di credito ha punto sul vivo l'esecutivo che ora intende correre ai ripari. I ministri di Sunak stanno infatti prendendo in considerazione di approvare in brevissimo tempo una legge che introduca la protezione della libertà d'opinione come requisito fondamentale per le banche per ottenere la loro licenza operativa. Entro la prossima settimana inoltre il Tesoro annuncerà un piano che costringerà gli istituti di credito a dare ai loro clienti un preavviso di tre mesi prima di chiudere il conto anziché uno soltanto. La banca dovrà inoltre fornire spiegazioni esplicite sui motivi che hanno portato all'estinzione del conto e i clienti avranno diritto di appellarsi contro questa decisione.
Secondo quanto spiegato ieri dal Times, è convinzione del governo che l'obbligo di trasparenza costringerà le banche a mutare il proprio comportamento. Una fonte del governo citata dal giornale ha dichiarato in merito: «La gente ha il sacrosanto diritto di esprimere le proprie opinioni». Farage - che si era visto chiudere il conto da Coutts da un giorno all'altro - ha accolto l'iniziativa del governo con entusiasmo definendola uno «degli interventi più repentini che io abbia visto da parte del governo in molti anni». «Credo che i nostri parlamentari abbiano iniziato a realizzare che questo sistema avrebbe potuto colpire anche loro», ha dichiarato ieri il leader del partito indipendentista. Non era piaciuta al governo la relazione della commissione di Coutts che aveva definito Farage «xenofobo e razzista» tanto da considerarlo un cliente non gradito. «Tutto questo è sbagliato - aveva dichiarato il Primo Ministro Rishi Sunak - a nessuno dovrebbe venir impedito l'accesso ai servizi essenziali a causa delle sue idee politiche. La libertà d'opinione è una pietra d'angolo della nostra democrazia». Il ministro degli Interni Suella Braverman aveva definito «sinistra» la condotta di Coutts nei confronti del politico ed aveva invitato le banche ad una riflessione più seria. E Andrew Griffith, il segretario economico del ministero del Tesoro, ha suggerito di modificare la concessione delle licenze bancarie in modo da proteggere il diritto alla libertà d'opinione. «Sarebbe molto preoccupante se l'accesso ai servizi finanziari venisse negato a tutti coloro che esercitano il proprio diritto di esprimersi liberamente. Le compagnie hanno la facoltà di proteggersi dai rischi reputazionali indotti da attività criminali, ma il privilegio di usufruire di una licenza bancaria in una democrazia dovrebbe implicare il dovere di non tirarsi indietro nel momento in cui le opinioni degli altri sono distanti dalle tue».
Secondo Farage l'intervento del governo e' stato così rapido anche perché gli istituti bancari si sono comportati in questo modo «per anni e anni».
«Ogni deputato conosce qualche suo elettore, o uomini e donne d'affari che si sono visti tagliar fuori dalle loro banche senza nessuna ragione - ha dichiarato ieri - ed esiste una rabbia crescente nell'opinione pubblica per come gli istituti di credito sono stati salvati durante la crisi del 2018». Farage ha minacciato di far causa a Coutts mentre è emerso che Camilla Stowell, direttrice esecutiva e capo del settore dei clienti privati è una Remainer convinta che Brexit abbia danneggiato l'economia inglese.
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